martedì 3 giugno 2014
Si chiama «Festa del presente», ma dal nome sembra quasi che si voglia celebrare l'attimo fuggente. Forse, però, la parola “presente” rimanda ad altro: al “presente” inteso come regalo. Ed ecco la chiave di lettura dell'appuntamento che si tiene domenica a Porcari, in provincia di Lucca: il dono.Messi al bando baratto e soldi, la festa che animerà questa cittadina toscana lungo la Via Francigena sarà un autentico regalo che la comunità farà a se stessa. Ossia, un'opera collettiva che diventerà occasione per donare al vicino qualcosa: un po' di frutta o di verdura, abiti o libri, mobili o utensili vintage. Si potrà offrire da bere o da mangiare. Si potranno fare consulenze e ripetizioni, tenere lezioni, proporre conferenze, organizzare dibattiti, presentare opere, tagliare i capelli, suonare una musica, cimentarsi in una danza.Un po' come nei “Saturnalia” romani, in cui l'ordine sociale era momentaneamente sovvertito, l'idea alla base della festa è proprio quella di un ribaltamento temporaneo del meccanismo alla base dei rapporti economici: quello di pretendere sempre qualcosa in cambio. «Un gesto di mite ribellione che viene a creare una situazione da cui tutti sono destinati a uscire più ricchi senza che sia circolata moneta e che il Pil sia cresciuto – scherzano gli organizzatori –. Vogliamo mettere in discussione l'assunto che il denaro rappresenti il solo modo per misurare la ricchezza e al tempo stesso siamo pronti di dimostrare che darsi una mano è possibile». Anche in tempo di crisi.
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