Ascolti qualcuno e ti vergogni: per lui e anche per tutti gli italiani. Ieri mattina via radio sento l'onorevole Maurizio Turco, mantenuto dal popolo contribuente. Lui accusa il cardinale Bagnasco che ha ricordato che l'evasione fiscale è "un peccato". Ecco il suo indignato delirio: «No! Non pagare le tasse in Italia è un reato!... Questa storia che non pagare le tasse è peccato è un messaggio che viene da uno Stato parallelo… in un contesto che a mio parere dovrebbe preoccupare, nel senso che è stata una chiamata alle armi senza utilizzare la parola politica, e praticamente Bagnasco si è autodenunciato… di organizzare… Si sta organizzando, dopo una riunione da lui convocata una realtà politica… Si candidasse! Io personalmente non sono contrario a che il cardinale Bagnasco si candidasse a partecipare alle elezioni per il Parlamento italiano: lui, chi vuole, e chi vuole con lui, almeno sarebbe qualcosa di chiaro, trasparente… Invece no: tutto questo mischiare sacro e profano… Ogni volta si cerca di mischiare le carte e fare molta confusione. A me le carnevalate non piacciono, e quindi continuiamo pacatamente a ricordare al cardinale Bagnasco, oltre che non pagare le tasse è un reato, pacatamente… il problema della pedofilia…Lui potrà andare a dire al Consiglio Episcopale che la pedofilia è un peccato… ciò non toglie che oggi egli si sta rendendo responsabile del silenzio con il quale sta coprendo ciò che è accaduto e documentato in questo paese". Carnevalate? Ti vergogni per lui, per la radio che lo trasmette, per il Parlamento che lo accoglie e per tutti quelli che pagano le tasse con le quali sopra la panca – lasciamo perdere la capra: si offenderebbe! – qualcuno campa e straparla…
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