Da oggi siamo abilitati a cercare nei brani della nuova edizione del Festival di Sanremo, appena iniziata, eventuali «tracce di fede cristiana», o comunque di ricerca di senso orientata al trascendente. C'è chi lo fa, e con buoni risultati, ogni anno e non mi pare un esercizio vano: il radicamento di questa manifestazione nel costume del nostro Paese è tale da legittimare di assistervi anche in questa prospettiva spirituale-religiosa, e certo non sono mancate, in passato, le occasioni. Da spettatore fedele del Festival quale sono, e non da critico musicale che non sono, ho molto apprezzato la rapida rassegna che di esse ha offerto Felix, amministratore della pagina Facebook "Rock cristiano in Italia", su Bibbiagiovane.it ( tinyurl.com/ycovnnzu ), insieme a una carrellata su quelli che, tra gli artisti in gara quest'anno, potrebbero portare, in un modo o nell'altro, tali tracce. Tra le memorie del passato, tutte corredate da un link al video che sta su Youtube, sceglie Giuseppe Cionfoli, Alfonso Maria Parente e Mario Rosini: «Piccola rappresentanza dei tanti cantautori che pensavano di poter far giungere a un pubblico più ampio il messaggio d'Amore del Vangelo». Nel cast del Sanremo in corso il suggerimento è di ascoltare (e guardare, evidentemente) Nek, Paola Turci e Francesco Renga, oltre al trio Il Volo, reduce dalla Gmg di Panama (a Emilio Munda, uno degli autori della loro canzone, anche "Korazym" dedica un'intervista tinyurl.com/y8fs4sjr ) e a Simone Cristicchi giacché, «pur non abbracciando la fede cattolica, nella sua ricerca artistica ha incontrato suore, monaci e anche don Luigi Verdi». Ma Felix si aspetta anche da Daniele Silvestri, Negrita, Francesco Motta e Ultimo «spunti di riflessione fecondi»: purché prestiamo loro «un ascolto attento e senza pregiudizi», dato che del «cammino personale di ciascun artista» raramente siamo al corrente.
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