Oltre 100mila disoccupati possono ottenere più agevolmente l'indennità di disoccu-pazione dell'Inps, chiamata Naspi. E' in vigore da alcuni giorni un'importante novità introdotta dal decreto Sostegni, l'ultimo dei provvedimenti in soccorso delle imprese e di altri operatori pesantemente colpiti dalla situazione economica. Il decreto ha modificato uno dei requisiti per accedere all'indennità di disoccupa-zione nel periodo dal 23 marzo 2021, data di entrata in vigore dello stesso decreto, fino al 31 dicembre 2021. In questo periodo non trova più applicazione il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo svolte negli ultimi dodici mesi che precedono lo stato di disoccupazione.
Restano quindi fermi gli altri requisiti, essere cioè disoccupati al momento della domanda e, contemporaneamente, avere almeno 13 settimane di contributi versati nel corso dei quattro anni precedenti l'inizio della disoccupazione (intesa come data di cessazione del rapporto di lavoro). Si è tenuto conto infatti che, a causa del pro-trarsi dell'emergenza sanitaria, per molti lavoratori è stato praticamente impossibile aggiungere, insieme alle 13 settimane, il requisito delle 30 giornate. Nel corso degli ultimi dodici mesi il Covid ha reso particolarmente gravosa la ricerca di una nuova occupazione e pertanto il decreto Sostegni ha svincolato il sussidio dell'Inps dal re-quisito delle 13 settimane. Viene quindi ammessa all'indennità un'ampia fascia di di-soccupati (stimati in circa 140 mila) rimasti esclusi a causa della mancanza dello spe-cifico requisito. L'indennità Naspi ha cadenza mensile e viene corrisposta per un numero di setti-mane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. Si ottiene mediante domanda telematica all'Inps da effettuare, a pena di decadenza, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. L'agevolazione sui requisiti è stata limitata dal decreto a tutto il 2021, sia per la di-sponibilità di risorse assegnate all'Istituto di previdenza sia per controllare l'anda-mento delle domande. Questo fa presumere che, in chiusura dell'anno, un nuovo provvedimento dovrà tornare ad occuparsi del beneficio, presumibilmente con una conferma per i mesi successivi. Intanto l'Inps ha annunciato una prossima circolare con gli approfondimenti e i dettagli tecnici per l'operatività della nuova norma.
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