Nascere e rinascere sempre davanti alle difficoltà che sembrano inghiottirci, ai tormenti che sembrano volerci annientare: è questo l’invito al coraggio e alla speranza che oggi ritroviamo nell’eredità spirituale di santa Margherita di Antiochia di Pisidia, vergine e martire. La sua storia, così cara alla devozione popolare, è l’icona di una fede potente, capace di opporsi alle violenze del mondo e di generare vita attraverso il dono di sé. Secondo un’antica Passio, Margherita nacque nel 275 ed era figlia di un sacerdote pagano. Rimasta orfana di madre fu affidata a una balia, che le fece conoscere la fede cristiana, praticata in modo clandestino per via delle persecuzioni in atto. Tornata dal padre, Margherita dichiarò la propria fede e per questo venne cacciata. Fu quindi accolta di nuovo dalla balia che la mise a pascolare il suo gregge. La giovane venne, però, notata dal prefetto Ollario (o forse Olibrio), il quale cercò di sedurla, ma senza successo: Margherita, infatti, aveva consacrato a Dio la propria verginità. Denunciata come cristiana venne arrestata e, secondo la tradizione, proprio durante la prigionia fu visitata dal demonio sotto forma di un drago, che la divorò. Margherita, però, armata della croce, gli squarciò il ventre e ne uscì: per questo è invocata come protettrice delle partorienti. Dopo diversi interrogatori e torture la giovane fu decapitata nel 290 all’età di 15 anni. È patrona di diverse località, come ad esempio Santa Margherita Ligure dove i festeggiamenti in suo onore sono vissuti con particolare devozione. È una dei 14 santi ausiliatori.
Altri santi. Sant’Elia, profeta (IX sec. a.C.); sant’Apollinare di Ravenna, vescovo e martire (II-III sec.).
Letture. Romano. Es 3,13-20; Sal 104; Mt 11,28-30.
Ambrosiano. Gdc 6,1-16; Sal 105 (106); Lc 9,57-62.
Bizantino. Gc 5,10-20; Lc. 4,22-30.
t.me/santoavvenire
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