Se la Francia fosse un campo da tennis, la rete sarebbe la Loira, il fiume incantato che indossò via via i panni di frontiera politica e linguistica, ma pure colturale. Ancor oggi, al riguardo, i giardinieri raccomandano di piantare gli ulivi al suolo a sud della Loira, mentre a nord occorrerà invasarli. Come dire, per chi viene da Parigi, che la Francia dell’olio d’oliva, del sole e delle vacanze s’annuncia traversando il corso d’acqua più lungo, tanto celebrato da regnanti, poeti e cantautori. Una vera rete, considerando idrograficamente pure gli affluenti che formano un’ampia fascia ‘blu’. Proprio qui, del resto, passò gli ultimi anni un certo Leonardo, lume italico e universale.
E a proposito di chiarori, allora, non è cosa da poco che la fiamma olimpica abbia traversato lunedì, nei pressi di Angers, questo specchio che cambia le cose, i colori, i sapori. Altrimenti, come sarebbe venuto in mente ai signori locali, gli angioini, di farsi napoletani? Ma poiché i Giochi recano un’intima e inestimabile ispirazione infantile, come si spera ora si possa comprendere ancor meglio dopo la Giornata mondiale dei bambini voluta da papa Francesco, soffermiamoci su un paio di scintille olimpiche con tali risonanze, in due tappe dei tedofori sulla Loira: Angers e Blois.
Cosa hanno inventato di magico gli odierni angioini accorsi lungo il percorso della fiamma? I primi safari vegetali! In Kenya, si sa, si visitano i famosi parchi nazionali per ammirare i grandi carnivori ed erbivori. Nell’Anjou, la dolce contrada di vivai che avvolge Angers, si viene invece pure per vedere Terra Botanica, il primo parco d’attrazioni interamente dedicato alle nostre amiche piante: un’esperienza per convincersi una volta per tutte che il mondo vegetale è decisamente meno ‘passivo’ e più ‘saggio’ di quanto l’umanità abbia creduto per millenni. Fra le curiosità capaci d’attirare ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, si rimane spesso a bocca aperta, anche grazie all’entusiasmo di giovani e valenti ciceroni. Volevamo relegare per sempre le piante sullo sfondo? Eh, no, sono riuscite alla fine a occupare il centro del palcoscenico, da protagoniste dello show. Un exploit decoubertiniano almeno da applausi, se non proprio da urlo (meglio non esagerare).
Ma pure a Blois, i piccoli e ultimi hanno finito olimpicamente per gareggiare: più precisamente, nello splendido e vasto castello regale affacciato proprio sulla Loira. Fin qui, visitare simili meraviglie, fra colonne tortili, storici letti a baldacchino e cofanetti cesellati, sembrava l’opposto di un gioco da ragazzi. Ma il bello è che, in questi mesi olimpici, le umili costruzioni in legno ‘kapla’ per bambini hanno conquistato a Blois il prestigioso salone del trono. Il quale, fino al 25 agosto, accoglierà spettacolari riproduzioni giganti colorate in kapla di celeberrimi monumenti europei, dal Colosseo alla Porta di Brandeburgo. All’angolo opposto, invece, uno spazio aperto di creazione resterà a disposizione dei più piccoli. E di fronte al castello, poi, brilla una sorprendente ‘Casa della Magia’ unica nel suo genere. Come dire: in un Paese nobilitato dai Giochi, anche i giochi più umili possono diventare cosa nobilissima.