Per i genitori con figli a carico sono giorni cruciali ai fini della domanda di Assegno Unico Universale 2025. Le annate dell’Assegno Unico scattano infatti dal 1° marzo e terminano il 28 febbraio dell’anno successivo. Com’è noto, il meccanismo del contributo economico (valido per i figli fino a 21 anni) prevede una differenziazione degli importi mensili basata sul tipo di nucleo (numero dei figli, età, presenza o meno di handicap, ecc), ma soprattutto sulla fascia reddituale in cui si colloca quel determinato nucleo.
L’ISEE familiare è quindi fondamentale: non tanto per accedere all’Assegno – al quale tutti hanno diritto –, piuttosto per avere la possibilità di ricevere l’esatto importo mensile commisurato alla fascia economica in cui si rientra. Senza ISEE infatti, o comunque in presenza di un indicatore economico superiore alla soglia di 45.824,71 euro, l’Assegno, pur essendo riconosciuto, verrebbe erogato nella misura sua minima pari a 57,5 euro mensili in caso di figlio minorenne, oppure a 28,7 euro in caso di figlio maggiorenne fino a 21 anni.
Ecco perché negli ultimi giorni si è discusso (e anche Il Sole 24 Ore del 10 febbraio è intervenuto sulla faccenda) delle difficoltà che i CAF stanno avendo nel gestire le richieste ISEE delle famiglie a causa dei ritardi con cui l’INPS sta rilasciando le attestazioni. Tali attestazioni, una volta elaborate, servono appunto ai genitori per trasmettere la prima istanza di Assegno Unico, oppure, laddove ne fossero già beneficiari, per confermare (se non incrementare) l’importo mensile già erogato nell’annualità precedente.
In ogni caso, visto l’avvicinarsi del 1° marzo, è bene affrettarsi – ed eventualmente rivolgersi al CAF – per compilare la DSU ISEE 2025 dichiarando redditi e patrimoni risalenti al 31 dicembre 2023 di ciascun componente del nucleo familiare (l’ISEE, infatti, “guarda” sempre al secondo anno antecedente la DSU). Sulla base poi della DSU verrà calcolato il valore ISEE vero e proprio, che a sua volta determinerà l’importo mensile di Assegno spettante alla famiglia.
Contributo a cura delle Acli
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