F
ra le ricorrenti misure emanate per favorire l’emersione del lavoro irregolare è in vigore da quest’anno la nuova agevolazione per pagare fino a 60 rate i debiti per contributi e accessori in corso con l’Inps. Si tratta della estensione del periodo massimo, attualmente fino a 24 rate, concesso alle aziende e ai privati per debiti diretti non ancora affidati al recupero degli agenti della riscossione. Lo ricorda lo stesso Istituto di previdenza, sollecitato a dare attuazione a quanto previsto dalla legge 203 del 2024 (il cosiddetto “Collegato Lavoro”) in merito alle dilazioni di pagamento ai contribuenti, debitori in diversi casi per effetto di regole oggettivamente incerte oppure per fatti dolosi causati da terzi. In pratica la legge tende a favorire le regolarizzazioni dei rapporti di lavoro e dei relativi contributi pensionistici e nello stesso tempo garantire all’ente previdenziale la riscossione dei relativi importi. L’attuazione del beneficio è condizionata però da alcuni fattori che l’Inps ha tenuto a precisare in una nota (471 del 6 febbraio scorso) riservata ai suoi uffici. Occorre infatti che entro il 13 marzo (sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge 203) il Ministero del lavoro stabilisca quali siano i casi ammissibili all’agevolazione. A seguire, il Consiglio di amministrazione dell’Istituto dovrà deliberare sui requisiti, i criteri e le modalità per il pagamento dilazionato fino a un massimo di 60 rate mensili. L’Inps ha disposto pertanto che fino a quando non saranno adottati questi provvedimenti, le richieste dei contribuenti per ottenere un numero di rate superiore a 24 non potranno essere accolte. Gli uffici continueranno a definire le domande secondo il vigente Regolamento di disciplina delle rateazioni dei debiti contributivi in fase amministrativa. Le rateazioni di pagamento riguardano inoltre anche le sanzioni civili che accompa-gnano la ritardata riscossione. La legge 56/2024 ha previsto una complessa diversità di aliquote per il calcolo di tali sanzioni, attualmente non definito. Di conseguenza anche il debito complessivo e il relativo piano di ammortamento non potranno at-tualmente riportare la presenza delle sanzioni. Una volta ripristinata la funzionalità di calcolo, le note di rettifica del dovuto dovranno essere pagate in una unica soluzione oppure mediante una rateazione integrativa.
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