Sebbene un anno fa abbia chiuso bruscamente l’edizione italiana, il portale “Aleteia” rimane una tappa che non può mancare nella navigazione dell’infosfera ecclesiale, anche per i percorsi che suggerisce verso altri luoghi digitali interessanti. Accosto qui tre video incontrati negli scorsi giorni attraverso le edizioni anglofona e ispanofona (quelle che consulto regolarmente), sperando che la sinossi suggerisca qualcosa di più delle visioni singole.
Il primo si trova, da cinque mesi, sul canale YouTube “Gravity”, nato nel 2022, 676mila iscritti e nessuna specifica vocazione religiosa. «Su questo canale puoi trovare informazioni interessanti sotto forma di gradevoli animazioni» (dice di sé), dal tributo di soldati che ciascun paese ha reso alla Seconda guerra mondiale ai giocattoli più costosi al mondo. Al nono posto tra i video più cliccati, con 3 milioni di visualizzazioni, figura quello (bit.ly/3tGzZ0L) che presenta le 50 chiese cristiane più capienti del mondo: classificate, cioè non in base alle dimensioni esterne ma alla quantità di fedeli che sono in grado di contenere. Nulla si sa, naturalmente, di come ciascun dato sia stato calcolato (in piedi? a sedere? sulle panche o anche sulle sedie?). Fatto sta che ci si sofferma volentieri su questi 4 minuti di immagini di famose cattedrali e basiliche, che scorrono una accanto all’altra, senza distinzioni tra cattoliche, ortodosse, anglicane o protestanti, con in sottofondo la celeberrima “Toccata e fuga in re minore” di Bach. Le scritte in sovrimpressione ne dicono il nome, il paese, il posto in classifica e, in grande evidenza, la capienza.
Si comincia dalla “piccola” cattedrale di Helsinki, 1,3mila persone, e si finisce con l’immensa basilica di San Pietro a Roma, 80mila. Oltre a essa sono tre le chiese italiane nella top ten: il duomo di Firenze, la basilica di San Petronio a Bologna e il duomo di Milano.
La bambina e la statua di Gesù
Tre milioni di visualizzazioni anche per i 24 secondi del reel che mostra una bambina, di nome Rose, in “dialogo” con una statua di Gesù (bit.ly/4aUXLGM). Sta su Instagram dalla vigilia di Natale ed è difficile resistere alle emozioni che suscita: la postura con cui lo scultore ha ritratto Gesù, piegato su un ginocchio, lo sguardo e un dito puntati verso il basso (che sia l’episodio della lapidazione dell’adultera narrato nel Vangelo di Giovanni?), sembra fatta apposta per favorire le interazioni della bambina, che lo guarda, lo accarezza, gli tocca il naso, forse gli parla e lo sfiora con un bacino. Lo ha postato, come augurio natalizio, Neil L. Andersen, 72 anni, apostolo (ruolo di vertice) della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (cosiddetti mormoni), il quale su Instagram ha un bel pacchetto di 337mila follower. Cerith Gardiner di “Aleteia” (bit.ly/3HfTe4o) ha colto in questo video un incoraggiamento ad affidarsi totalmente a Gesù, come fanno i bambini.
La Prima Comunione a Gaza
E come hanno fatto certamente gli otto bambini che domenica 7 gennaio hanno celebrato la prima comunione nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, già nota purtroppo alle cronache per essere stata attraversata, a metà dicembre 2023, dalla violenza della guerra in corso. Qui su “Avvenire” ne ha già riferito Lucia Capuzzi (bit.ly/48R62de). Per raccontarlo “Aleteia” edizione spagnola ha montato con immagini in parte di repertorio un proprio video di un minuto (bit.ly/48rlMDV). Un altro video di quasi 3 minuti, sul canale YouTube “Voz Catolica” (bit.ly/4aUkjYa), è stato approntato da suor Maria del Perpetuo Soccorso e suor Maria del Pilar, missionarie peruviane che prestano servizio nella parrocchia, con fotografie in parte pubblicate anche sui social media del Patriarcato latino di Gerusalemme, Facebook (bit.ly/3U1Yikx) e Instagram (bit.ly/3TWGl6W).
La Chiesa che merita di essere vista
Anche se i numeri delle visualizzazioni e delle reazioni non sono paragonabili con quelli dei due video precedenti, non c’è dubbio che la Chiesa ritratta in questi frammenti digitali – senza nulla togliere alle grandi cattedrali e alla piccola Rose – sia quella che più meriterebbe di essere visualizzata o, meglio ancora, contemplata. Dopo aver spiegato che la domenica prevista e attesa per le prime comunioni era a metà dicembre e prevedeva la presenza del patriarca cardinal Pizzaballa, le due suore commentano: «Dio, nella sua infinita saggezza, ha trovato un'altra data. Se una madre è orgogliosa di vedere i propri figli ricevere la comunione, quanto più lo siamo noi che li abbiamo visti perseverare in quel primo desiderio e nel loro anelito di Dio. Egli ha preparato i loro cuori e li ha serbati in mezzo a tante difficoltà e pericoli».
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: