Con stipendi pubblici fermi e Pil negativo assegni in affanno
martedì 11 novembre 2014
Fioriranno gli emendamenti alla legge di stabilità per evitare il ricorrente blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici. Il mondo sindacale punta il dito contro ogni chiusura a miglioramenti economici nel settore, e che alla lunga avrà ripercussioni sulle future pensioni. Anche la tormentata vicenda dei docenti di "quota 96" è lontana da una soluzione legislativa, sebbene il diritto degli interessati sia manifesto per tutti.Una vittoria dei docenti coinvolti in questa vicenda costituirebbe un favorevole precedente per l'assalto ad altre storture della riforma Fornero. Inoltre, presente e futuro delle pensioni pubbliche e private sono aggravati dall'andamento negativo del Prodotto interno lordo, una variabile non considerata dalle varie riforme pensionistiche. È questo il dato di recente registrato dall'Istat che confluisce, attraverso particolari coefficienti, sul calcolo dell'assegno di vecchiaia. Il Pil negativo (come media riferita agli ultimi cinque anni) riduce il valore dei contributi pensionistici e di conseguenza l'importo della pensione calcolata col sistema contributivo.Permessi di studio. In questo non entusiasmante quadro della previdenza rischia di perdere attenzione, in particolare nel mondo della scuola, la facoltà di usufruire dei permessi retribuiti di 150 ore per motivi di studio. La relativa richiesta deve essere presentata alla scuola di servizio da docenti, personale educativo e a.t.a entro il prossimo 15 novembre e vale per il periodo dal primo gennaio al 31 dicembre 2015. Per la scuola si tratta di un periodo temporale diverso dalla consueta durata dell'anno scolastico.È ammesso a fruire dei permessi di studio anche il personale a tempo determinato e il personale supplente. Il diritto allo studio, secondo la Cassazione (n. 3871/2011), rientra infatti fra i diritti fondamentali della persona, garantiti dalla Costituzione e da convenzioni internazionali. Un rinvio della scadenza di novembre è stabilito, fino a questo dicembre o a gennaio 2015, per i dipendenti di prossima assunzione. La particolare concomitanza con le procedure di selezione Tfa sarà regolata a breve con specifiche istruzioni dell'amministrazione scolastica.Lauree e diplomi. I permessi di studio sono utilizzabili per partecipare a corsi universitari, post universitari ecc., comprese le lauree on line, che si svolgono durante l'orario di lavoro. I titoli di studio conseguiti grazie ai permessi non sono utili alla pensione. La durata dei relativi corsi è già coperta infatti dalla contribuzione lavorativa e la legge non consente contributi diversi (da riscatto e da lavoro) per lo stesso periodo temporale.
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