Luigi Accattoli, sul suo blog ( tinyurl.com/kpov28h ), si sofferma per qualche riga sulla parola «papolatria», della quale dice che «torna nei commenti dei visitatori», ma non nei vocabolari di sua fiducia, mentre si chiede, con ragione, perché non si dica «papalatria». Tutto ciò mi stuzzica. Parto così per un'oretta di divertente ricerca su Google, della quale riporto, al condizionale, i risultati: trattasi, appunto, dell'esito di qualche search digitale e non di una tesi di dottorato. Anche sul blog di Accattoli molti, e lo stesso autore, hanno frattanto riferito, nei commenti, le loro ricerche.
Dapprima scopro che, sebbene risulti molto utilizzata nei siti antimoderni critici verso l'immagine bergogliana dipinta dai media, la parola non sarebbe stata coniata ad hoc. Infatti rimbalza sull'uno e l'altro Papa già dai tempi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI (dei quali la Rete ha più memoria), per bocca di osservatori seduti ai lati opposti del parlamento ecclesiale cattolico. Anche la Treccani online registra «papolatria» solo sotto i neologismi, ma cita da “Il Foglio” del 2006.
Andando poi all'estero la primogenitura del termine sembrerebbe ben precedente, in quanto apparterrebbe alla polemica protestante verso il ruolo attribuito dai cattolici al Papa: lo affermano, online, esplicitamente un dizionario portoghese e implicitamente uno inglese che la colloca nella seconda metà del XIX secolo, cioè dopo il Concilio Vaticano I. Contraddetto in questo da un trattato De Papolatria del 1726, in vendita su Amazon in reprint, a buon prezzo. Di matrice protestante è del resto un'altra, precedente accusa di «idolatria» rivolta ai cattolici, quella riguardo al culto mariano, dalla quale «papolatria» potrebbe quindi discendere. In tal senso ci istruisce la Treccani online: «Mariolatrìa s. f. [comp. di Maria e -latria]. - Nella storia delle religioni, nome con cui i protestanti hanno chiamato spesso, con intento polemico, il culto tributato dai cattolici alla Madre di Cristo quasi fosse pari a Dio».
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