domenica 1 maggio 2022
Venerdì sera il ministro russo della Difesa, Lavrov: «Non siamo in guerra con la Nato, da noi nessuna minaccia nucleare». Bene, allora avevamo capito male. Ci eravamo fraintesi. Un equivoco. A volte, certo, i traduttori, la fretta. Che sollievo però. Sabato mattina, l'agenzia LaPresse: «Un missile Sarmat, e le isole britanniche non esisterebbero più». Questa la frase pronunciata da Aleksey Zhuravlyov, il presidente del partito nazionalista Rodina, ospite di "60 Minutes" di Channel One, sulla tv di Stato russa, Rossija 1, in replica alle dichiarazioni di Londra sulla legittimità di attacchi ucraini in territorio russo con le armi fornite dall'Occidente. È stata diffusa la mappa con le traiettorie, i tempi e le distanze che il nuovo missile Sarmat sarebbe in grado di coprire per colpire alcune capitali europee: 202 secondi per distruggere Londra, 200 per Parigi e solo 106 per Berlino. Gentilmente, nella simulazione non si parla di Roma. Che pure avrebbe un certo significato simbolico. Lavrov tranquillizza, i nazionalisti no. Forse fanno apposta, forse è un tremendo gioco delle parti. Però, va in onda sulla tv di Stato russa. Qui da noi intanto, mi pare, si parla un po' meno di guerra. Fa caldo, si va al mare, si gioca con i bambini. Missili? Londra? 202 secondi? "Hai visto? Già i papaveri, lungo la tangenziale". Si vive: che altro c'è da fare? Qualcuno, dopo tanto tempo, fra sé ricomincia a pregare.
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