I guerrieri del clima, storie di attivisti nel nuovo podcast di Avvenire
A cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti del biennio 21/23 della Scuola di giornalismo dell'Università Cattolica racconta le piccole grandi storie di chi si è battuto per il pianeta
I guerrieri del clima, storie di attivisti nel nuovo podcast di Avvenire
A cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti del biennio 21/23 della Scuola di giornalismo dell'Università Cattolica racconta le piccole grandi storie di chi si è battuto per il pianeta

Contadini e giocatori di calcio, operai e studenti, e poi fotografi, casalinghe, docenti universitari, scienziati, cartografe, biologhe marine, ragazzine e bambini. Sono i guerrieri (e le guerriere) del clima, al centro del nuovo podcast di Avvenire, a cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti praticanti del biennio 2021-2023 Scuola di giornalismo dell'Università Cattolica di Milano. Dal 21 aprile, ogni due settimane, racconta le piccole grandi storie di chi ha fatto la storia dell’attivismo climatico, e perché ha deciso di battersi per un pianeta migliore di quello che rischia di diventare.

D'altronde, ad andare indietro nel tempo si scoprono molte cose: per esempio, che il padre della nostra sensibilità in merito, è un americano, Aldo Leopold, che giocava con gli scoiattoli e arrivò a odiare il padre che sparava loro durante le battute di caccia. Tanto la cosa non gli andava a genio, che decise di difendere a corpo morto flora e fauna americane, restituendoci un immenso patrimonio forestale che è tuttora protetto.

Si scopre poi che l’attivismo climatico non ha nazionalità, latitudine, colore, sesso, background professionale o culturale. Vivono in quattro continenti e sono persone da poche parole e molti fatti. I principi che li muovono hanno portato alcuni di loro, soprattutto rappresentanti di popoli indigeni in Africa Subsahariana e nell’America del Sud o Centrale, ad essere oggetto di persecuzioni fino alla morte, come insegna il caso di Berta Càceres, giustamente ritenuta la figura di attivista climatica più rilevante, che ha ispirato generazioni di persone ovunque nel mondo. 

Andare indietro nella storia dell’attivismo climatico significa anche prendere coraggio per proseguire in avanti: e farlo nonostante l’indifferenza dei governi, delle multinazionali, della popolazione dei Paesi ricchi, dei doppi standard culturali che scaricano sui Sud del mondo responsabilità, scorie e conseguenze del consumo di pochissimi contro milioni. Per questo è interessante scoprire che il movimento degli attivisti climatici globali sembra anche essersi stancato di rimanere inascoltato e di essere sbeffeggiato in consessi internazionali: il caso di Severn Cullis-Suzuki e della più nota Greta Thunberg sono esemplari. Per non dimenticare Molly Burhans, la prima attivista climatica del mondo cattolico.

Adesso, tra gli ambientalisti, c’è anche chi rivendica un’azione meno morbida e meno pacifica, anche se comunque mai rivolta contro le persone ma di certo rivolta contro oggetti-simbolo di una cultura opulenta e indifferente al Creato: sono dei singoli come Andreas Malm o Gianluca Grimalda o si riuniscono in collettivi come “Ultima Generazione”. Ma tutti hanno un unico, solo obiettivo: è ora di dire basta allo sfruttamento insensato e intensivo del pianeta. Ed è ora di farlo con ogni mezzo possibile.

Il podcast sarà ascoltabile sul sito www.avenire.it e sulle principali piattaforme digitali.

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