“La vita si manifesta in concreto, nelle persone”. A ricordarlo, a braccio, è stato il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata e dedicata al 25° anniversario dell’Evangelium vitae di Giovanni Paolo II. “La vita che siamo chiamati a promuovere e a difendere non è un concetto astratto, ma si manifesta sempre in una persona in carne e ossa”, ha fatto notare Francesco : “Un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato”.
“Ogni vita umana, unica e irripetibile, vale per se stessa, costituisce un valore inestimabile”. A ribadirlo è stato il Papa, a 25 anni dell’enciclica di Giovanni Paolo II Evangelium vitae. “Questo va annunciato sempre nuovamente, col coraggio della parola e il coraggio delle azioni”, l’invito di Francesco: “Questo chiama alla solidarietà e all’amore fraterno per la grande famiglia umana e per ciascuno dei suoi membri. Perciò, con San Giovanni Paolo II, ha fatto questo enciclica e con lui ribadisco con rinnovata convinzione l’appello che egli ha rivolto a tutti venticinque anni fa: ‘Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!’”.
Il Papa durante l'Udienza trasmessa in streaming - Ansa / Vatican Media
Il messaggio dell’Enciclica Evangelium vitae, secondo il Papa, è “più che mai attuale”: “Al di là delle emergenze, come quella chi stiamo vivendo oggi – la consegna – si tratta di agire sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l’attitudine alla solidarietà, alla cura, all’accoglienza, ben sapendo che la cultura della vita non è patrimonio esclusivo dei cristiani, ma appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente”.
“Ogni essere umano è chiamato da Dio a godere della pienezza della vita”, ha ricordato il Papa: “Ed essendo affidato alla premura materna della Chiesa, ogni minaccia alla dignità e alla vita umana non può non ripercuotersi nel cuore di essa, nelle sue ‘viscere materne’”. “La difesa della vita per la Chiesa non è una ideologia, è una realtà”, ha ripetuto il Papa: “Una realtà umana, che coinvolge tutti i cristiani, perché umani. Non è una ideologia”, ha aggiunto a braccio. “Gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali”, la denuncia: “Anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù, e non sempre le legislazioni sono a tutela della vita umana più debole e vulnerabile”.
La gratitudine del Papa verso chi si sta prodigando con i malati
“Penso con gratitudine alla testimonianza silenziosa di tante persone che, in diversi modi, si stanno prodigando al servizio dei malati, degli anziani, di chi è solo e più indigente. Mettono in pratica il Vangelo della vita, come Maria che, accolto l’annuncio dell’angelo, è andata ad aiutare la cugina Elisabetta che ne aveva bisogno”. E’ l’omaggio del Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico.
“Venticinque anni fa, in questa stessa data del 25 marzo, che nella Chiesa è festa solenne dell’Annunciazione del Signore, San Giovanni Paolo II promulgava l’Enciclica Evangelium vitae, sul valore e l’inviolabilità della vita umana”, ha esordito Francesco, secondo il quale “il legame tra l’Annunciazione e il ‘Vangelo della vita’ è stretto e profondo, come ha sottolineato San Giovanni Paolo nella sua enciclica”. “Oggi, ci troviamo a rilanciare questo insegnamento nel contesto di una pandemia che minaccia la vita umana e l’economia mondiale”, il riferimento all'emergenza sanitaria in atto: “Una situazione che fa sentire ancora più impegnative le parole con cui inizia l’Enciclica. Eccole: ‘Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura”.
L'Udienza trasmessa in streaming - Ansa / Vatican Media
La preghiera con il Papa e la comunità cristiana
“Tra poco, a mezzogiorno, noi Pastori delle varie Comunità cristiane, insieme ai fedeli delle diverse confessioni, ci riuniremo spiritualmente per invocare Dio con la preghiera del Padre Nostro”. Lo ha annunciato il Papa, al termine dell’udienza generale di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. “Uniamo le nostre voci di supplica al Signore in questi giorni di sofferenza, mentre il mondo è duramente provato dalla pandemia”, l’invito di Francesco: “ Voglia il Padre, buono e misericordioso, esaudire la preghiera concorde dei suoi figli che con fiduciosa speranza si rivolgono alla sua onnipotenza”. “Rinnovo a tutti anche l’invito a partecipare spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, al momento di preghiera di dopodomani, venerdì, alle ore 18, sul sagrato della Basilica di San Pietro”, l’appello del Papa: “All’ascolto della Parola di Dio e all’adorazione del Santissimo Sacramento, seguirà la Benedizione Urbi et Orbi, con annessa l’indulgenza plenaria”. “Vi incoraggio ad essere sempre fiduciosi nella misericordia di Dio e generosi con il prossimo, specialmente in questi tempi di incertezza”, il saluto ai fedeli di lingua italiana: “Oggi, solennità dell’Annunciazione del Signore, affido tutti alla Madre di Gesù e Madre nostra. Ella, che ha detto quel ‘sì’ a Nazaret, vi aiuti ogni giorno a dire il vostro “sì” pieno al Signore, che vi chiama ad accoglierlo e a seguirlo in tutte le situazioni concrete in cui vi trovate a vivere”.