Era il centro proprio della sua vita, il riferimento: l’amore di Cristo. E senza l’amore di Cristo, senza vivere di questo amore, riconoscerlo, nutrirci di quell’amore, non si può essere cristiano: il cristiano, quello che si sente guardato dal Signore, con quello sguardo tanto bello, amato dal Signore e amato sino alla fine. Sente... Il cristiano sente che la sua vita è stata salvata per il sangue di Cristo. E questo fa l’amore: questo rapporto d’amore. Quello è il primo che a me colpisce tanto. L’altra cosa che mi colpisce è questa tristezza di Gesù, quando guarda Gerusalemme. “Ma tu, Gerusalemme, che non hai capito l’amore”. Non ha capito la tenerezza di Dio, con quell’immagine tanto bella, che dice Gesù. Non capire l’amore di Dio: il contrario di quello che sentiva Paolo.
Ma sì, Dio mi ama, Dio ci ama, ma è una cosa astratta, è una cosa che non mi tocca il cuore ed io mi arrangio nella vita come posso. Non c’è fedeltà lì. E il pianto del cuore di Gesù verso Gerusalemme è questo: “Gerusalemme, tu non sei fedele; tu non ti sei lasciata amare; e tu ti sei affidata a tanti idoli, che ti promettevano tutto, ti dicevano di darti tutto, poi ti hanno abbandonata”. Il cuore di Gesù, la sofferenza dell’amore di Gesù: un amore non accettato, non ricevuto. Queste due icone oggi: quella di Paolo che resta fedele fino alla fine all’amore di Gesù, di là trova la forza per andare avanti, per sopportare tutto. Lui si sente debole, si sente peccatore, ma ha la forza in quell’amore di Dio, in quell’incontro che ha avuto con Gesù Cristo.
Dall’altra parte, la città e il popolo infedele, non fedele, che non accetta l’amore di Gesù, o peggio ancora, eh? Che vive quest’amore ma a metà: un po’ sì, un po’ no, secondo le proprie convenienze. Guardiamo Paolo con il suo coraggio che viene da questo amore, e guardiamo Gesù che piange su quella città, che non è fedele. Guardiamo la fedeltà di Paolo e l’infedeltà di Gerusalemme e al centro guardiamo Gesù, il suo cuore, che ci ama tanto. Che possiamo farcene? La domanda: io somiglio più a Paolo o a Gerusalemme? Il mio amore a Dio è tanto forte come quello di Paolo o il mio cuore è un cuore tiepido come quello di Gerusalemme? Il Signore, per intercessione del Beato Giovanni Paolo II, ci aiuti a rispondere a questa domanda. Così sia!