Quando manca la profezia nella Chiesa, manca la vita stessa di Dio e ha il sopravvento il clericalismo: è quanto ha affermato Papa Francesco stamani nella Messa
presieduta a Santa Marta nel terzo lunedì d’Avvento. Il servizio di
Sergio
Centofanti della Radio Vaticana:Il profeta – ha affermato il Papa commentando le letture
del giorno – è colui che ascolta le parole di Dio, sa vedere il momento e
proiettarsi sul futuro. “Ha dentro di sé questi tre momenti”: il passato, il
presente e il futuro:
“Il passato: il profeta è cosciente della
promessa e ha nel suo cuore la promessa di Dio, l’ha viva, la ricorda, la
ripete. Poi guarda il presente, guarda il suo popolo e sente la forza dello
Spirito per dirgli una parola che lo aiuti ad alzarsi, a continuare il cammino
verso il futuro. Il profeta è un uomo di tre tempi: promessa del passato;
contemplazione del presente; coraggio per indicare il cammino verso il futuro. E
il Signore sempre ha custodito il suo popolo, con i profeti, nei momenti
difficili, nei momenti nei quali il Popolo era scoraggiato o era distrutto,
quando il Tempio non c’era, quando Gerusalemme era sotto il potere dei nemici,
quando il popolo si domandava dentro di sé: ‘Ma Signore tu ci ha promesso
questo! E adesso cosa succede?’”. E’ quello che “è successo nel
cuore della Madonna – ha proseguito Papa Francesco - quando era ai piedi della
Croce”. In questi momenti “è necessario l’intervento del profeta. E non sempre
il profeta è ricevuto, tante volte è respinto. Lo stesso Gesù dice ai Farisei
che i loro padri hanno ucciso i profeti, perché dicevano cose che non erano
piacevoli: dicevano la verità, ricordavano la promessa! E quando nel popolo di
Dio manca la profezia – ha osservato ancora il Papa - manca qualcosa: manca la
vita del Signore!”. “Quando non c’è profezia la forza cade sulla legalità”, ha
il sopravvento il legalismo. Così, nel Vangelo i “sacerdoti sono andati da Gesù
a chiedere la cartella di legalità: ‘Con quale autorità fai queste cose? Noi
siamo i padroni del Tempio!’”. “Non capivano le profezie. Avevano dimenticato la
promessa! Non sapevano leggere i segni del momento, non avevano né occhi
penetranti, né udito della Parola di Dio: soltanto avevano l’autorità!”:
“Quando nel popolo di Dio non c’è profezia, il vuoto che lascia
quello viene occupato dal clericalismo: è proprio questo clericalismo che chiede
a Gesù: ‘Con quale autorità fai tu queste cose? Con quale legalità?’. E la
memoria della promessa e la speranza di andare avanti vengono ridotte soltanto
al presente: né passato, né futuro speranzoso. Il presente è legale: se è legale
vai avanti”.Ma quando regna il legalismo, la Parola di Dio non c’è e
il popolo di Dio che crede, piange nel suo cuore, perché non trova il Signore:
gli manca la profezia. Piange “come piangeva la mamma Anna, la mamma di Samuele,
chiedendo la fecondità del popolo, la fecondità che viene dalla forza di Dio,
quando Lui ci risveglia la memoria della sua promessa e ci spinge verso il
futuro, con la speranza. Questo è il profeta! Questo è l’uomo dall’occhio
penetrante e che ode le parole di Dio”:
“La nostra preghiera in questi
giorni, nei quali ci prepariamo al Natale del Signore, sia: ‘Signore, che non
manchino i profeti nel tuo popolo!’. Tutti noi battezzati siamo profeti.
‘Signore, che non dimentichiamo la tua promessa! Che non ci stanchiamo di andare
avanti! Che non ci chiudiamo nelle legalità che chiudono le porte! Signore,
libera il tuo popolo dalla spirito del clericalismo e aiutalo con lo spirito di
profezia’”.