Alla solennità di Pentecoste, “continuiamo a invocare lo Spirito Santo perché susciti volontà e gesti di dialogo e di riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente”. E’ l’auspicio che Papa Francesco esprime dopo la recita del Regina Coeli, in piazza San Pietro, ricordando la veglia di preghiera per la pace svoltasi ieri a Gerusalemme, “città santa per ebrei, cristiani e musulmani”. Tra i pensieri del Pontefice, anche la drammatica situazione in cui versa il Venezuela. “Chiedo che lo Spirito Santo – auspica – dia a tutto il popolo venezuelano, tutto: governanti, popolo, la saggezza per incontrare la strada della pace e dell’unità. Anche prego per i detenuti che sono morti ieri”.
La preghiera mariana, pronunciata dalla finestra del Palazzo Apostolico, dopo la messa nella Basilica Vaticana, dinanzi a circa 30 mila fedeli, offre a Papa Bergoglio l’occasione di soffermarsi ancora sulla “festa di Pentecoste”, con la quale “culmina il tempo pasquale, centrato sulla morte e risurrezione di Gesù”. La santità, precisa, “non è un privilegio di pochi, ma vocazione di tutti” e lo Spirito Santo è “la fonte della santità”. Dal giorno di Pentecoste, infatti, e sino alla fine dei tempi, “questa santità, la cui pienezza è Cristo, viene donata a tutti coloro che si aprono all’azione dello Spirito Santo e si sforzano di esserle docili”. Quando assecondiamo lo Spirito, rimarca Papa Francesco, “allora ci incamminiamo sulla via della santificazione, che consiste nel vivere in maniera degna di Dio e che ci fa sperimentare una gioia piena”. E’ lo Spirito Santo che “sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza, stimola e favorisce la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo”.
L’evento di Pentecoste segna l’origine della missione universale della Chiesa. In tale contesto, sempre dopo il Regina Coeli, Papa Francesco ricorda la pubblicazione del messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale e che ieri l’Opera dell’infanzia missionaria ha compiuto 175 anni. A tutti i piccoli, in missione con la preghiera e semplici “gesti quotidiani d’amore e di servizio”, il Pontefice chiede di “diffondere il Vangelo” in tutti gli angoli del mondo.