sabato 9 gennaio 2010
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Caro Direttore,i carburanti tornano a salire anche se le condizioni di mercato e i prezzi del petrolio non hanno subito particolari variazioni. Anche l’Antitrust ha fatto notare questa anomalia che si ripete da tempo immemore; i consumatori hanno certamente bisogno di una autorità che faccia notare loro quello che sperimentano sulla propria pelle. L’Autorità per il controllo del mercato non è però riuscita a trovare una qualche prova dell’esistenza di un qualche cartello tra le varie compagnie. Manca quindi la «pistola fumante» nonostante tutti gli indizi convergano in quella direzione; se quella venisse scoperta, darebbe il via alla più grande class action che si possa immaginare. Che strano, ora che si può agire, ora che lo strumento per far piangere i petrolieri è disponibile, ci si ritrova con le mani legate e il cartello di 10 anni fa che produsse multe ai petrolieri per complessivi 640 miliardi (di lire) è improvvisamente scomparso.

A. Sabato

Sono certo che la sua lettera otterrebbe il plauso incondizionato dei tantissimi che, mettendo la freccia per entrare in un’area di servizio, sperimentano giorno dopo giorno lo stillicidio apparentemente inesorabile dei centesimi che aumentano. Speriamo che le parole dell’Autorità riescano a incrinare quel fronte contrapposto costituito, da una parte, dalle società petrolifere le quali ripetono con monotonia che tutto è normale e, dall’altra, dalle associazioni di consumatori che lanciano accuse sempre più vibranti, senza che si riesca a capire come stanno realmente le cose. Tutti attendiamo spiegazioni convincenti per l’asimmetria di andamento dei prezzi dei carburanti in salita e discesa. La disciplina sulla cosiddetta class action dà finalmente la possibilità a consumatori o utenti che abbiano subito danni da prodotti difettosi, oppure da azioni commerciali scorrette o comportamenti contrari alle norme sulla concorrenza, di "coalizzarsi" per ottenere giustizia, anche in casi in cui ricorrere al giudice sarebbe troppo costoso per un singolo. È evidente che solo un temerario oserebbe andare da solo contro gli stuoli di avvocati delle compagnie petrolifere o di società multinazionali. Ma ciò che non è alla portata di un singolo, lo è viceversa quando i ricorrenti sono centinaia o migliaia. Viste le premesse, sono certo che non mancheranno le occasioni in cui tornare a parlarne.
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