Stavolta no, l’iniziativa ha avuto poco a che vedere con i tempi "escatologici " della Chiesa: non erano in molti a pensare che in così poco tempo, a partire dai primi
rumor la realizzazione si sarebbe compiuta. E invece, alle porte dell’estate, quando il rinvio «post aquas» sembra essere la parola d’ordine per sgombrare il campo da ogni urgenza, ecco spuntare l’atteso portale dell’informazione della Santa Sede, il news.va, nuovo indirizzo per rintracciare in rete tutto il flusso di notizie vaticane (e anche più). Le nuove tecnologie hanno messo le ali a ogni forma di comunicazione, ma nel varo di questo portale, ad affrettare i tempi è stato un altro fattore: la ricorrenza dei 60 anni di sacerdozio di Benedetto XVI. (E neppure in un giorno qualunque, ma nella solennità di San Pietro e Paolo, che del papato e della chiesa di Roma rappresenta la
summa). Proprio così: c’era in mente tale traguardo quando si è cominciato a fare i primi passi in direzione di quest’omnibus di rete che, come mai era accaduto prima, mette ora insieme tutta la galassia dei media vaticani. Di fronte a 60 anni di vita sacerdotale, non solo per chi è poi salito sulla Cattedra di Pietro, è arduo trovare un regalo all’altezza. Per non andare fuori strada, l’unico campo da esplorare era quello dei segni; di un gesto capace di parlare da sé e, dunque, di comunicare in proprio. L’indicazione, per gli operatori dei media vaticani, si è fatta largo senza fatica: spalancare la porta – e con essa il portale – di una comunicazione alla quale proprio Papa Benedetto non si è stancato di indicare la strada maestra della verità con a fianco le due corsie di marcia della trasparenza e del coraggio. E con un’aggiunta essenziale: quella di una sfida – accettata e lanciata, nella stessa misura – sul piano della modernità e dell’aggiornamento spinto fino all’estremo delle nuove tecnologie. Benedetto XVI che avvia, con un semplice
tap sullo schermo di un tablet – e chissà forse con il primo
tweet in assoluto – il nuovo portale vaticano, più che aprire prolunga una strada già largamente percorsa: è un fatto che la comunicazione, pur da diversi versanti, si trovi, oggi, al centro del suo magistero. E ciò perché la Chiesa di questi anni, incoraggiata e spinta dal suo Pastore, non è rimasta alla finestra, né si è limitata a "benedizioni" o accoglienze formali, ma ha scelto di entrare nel vivo, ben consapevole delle enormi potenzialità che le nuove tecnologie aprivano sul versante diretto dell’evangelizzazione, ma anche su quello di un dialogo più ampio con la realtà di un mondo al quale la globalizzazione ha cambiato faccia. Nella visione di Papa Benedetto i nuovi media rappresentano una delle sfide antropologicamente decisive per il futuro dell’uomo. E una tale consapevolezza continua a diffondersi dalla chiesa al mondo, poiché sempre più sta emergendo che proprio la natura – direi, anzi, la qualità – dell’accoglienza che la Chiesa ha riservato all’era digitale, ha contribuito a consolidarne uno spessore culturale che rischiava di non superare la soglia di una sorta di continua
giostra delle meraviglie, con dispositivi sempre più sofisticati posti a far bella mostra di sé ed essere concupiti su un mercato agguerrito come altri mai. Può aver destato qualche iniziale sorpresa il Papa su Youtube, e non tutti erano forse convinti della sua familiarità con i nuovi media, ma il discorso alla fine si è come capovolto, nel senso che dei nuovi media Benedetto XVI, attraverso una costante predicazione, ma anche con il dono naturale della sua pacata chiarezza – ha reso familiari gli aspetti fondamentali – l’autenticità, la coerenza, il valore del messaggio – talvolta messi in ombra proprio dalle mirabolanti possibilità applicative. Non si tratta di un passaggio di poco conto, anche perché si intravvede, sullo sfondo, qualcosa di duraturo, ovvero un ruolo specifico della Chiesa su un tale versante. Il portale stesso è come l’ultimo tratto di un lungo cammino. È un traguardo che invita certo a guardare avanti, ma la storia della comunicazione vaticana è un percorso lineare in qualche punto interrotto da una svolta. Forse una, nel ricordo dei 60 anni di sacerdozio di Papa Benedetto, è appena iniziata.