Quattro linee incrociate per esprimere tutta la voglia di comunità: dietro al simbolo del 'cancelletto' – a tutti ormai noto con il nome di hashtag – si esprime il più antico desiderio dell’umanità, quello di «stare insieme ». Una ricerca atavica di relazione che ha trovato questo modo di esprimersi nell’era dei social network, in un mondo, cioè, in cui il primo brivido deriva in realtà dalla libertà di immergersi totalmente nel costante flusso di parole, immagini, suoni.
È bello sentirsi parte di questa enorme corrente vitale che ti fa capire di appartenere a qualcosa di «più grande» e che permette anche di «perdersi». Ma ognuno conserva dentro di sé l’istinto di cercare il gruppo, di condividere l’esperienza, di dare un nome comune alle cose. Usare un hashtag significa proprio questo: creare un linguaggio comune per 'ritrovarsi', creare ponti, dare vita a comunità. Il grande movimento che ha preso forma in seno alla Chiesa grazie alla preparazione alla prossima Assemblea del Sinodo dei vescovi dedicata ai giovani non poteva ignorare questo modo dei giovani di condividere e di ritrovarsi. Il Papa stesso ha più volte invitato le nuove generazioni a farsi sentire, a esprimere ciò che esse si portano dentro, a formulare proposte per il futuro, a indicare strade da percorrere, a dare voce alle critiche.
Un modo, secondo Francesco, per regalare alla Chiesa quella «primavera» di cui ha bisogno. E non si tratta di mettere in discussione quel patrimonio prezioso che è la dottrina, le verità di fede che hanno attraversato secoli di storia. Questa attenzione rappresenta, invece, la voglia di offrire l’antico tesoro a chi vive sulle frontiere del futuro. È da questa tensione che nasce l’iniziativa di Avvenire che ha lanciato in Rete l’hashtag #alpapadirei. In questo modo il quotidiano dei cattolici, da sempre spazio comune per tutti i credenti, agorà vivace di un mondo variegato, si mette alla ricerca sul Web, soprattutto in mezzo ai giovani, di quella comunità costruita attorno alla voglia di continuare ad alimentare la civiltà dell’amore.
Una comunità che sui social esiste già, perché è costituita dai tanti ragazzi alla ricerca di un senso, desiderosi di incontrare la verità ma anche di dire la loro al Papa. L’hahstag #alpapadirei è solo l’occasione per darle un volto, per darle voce, per darle forza. Una comunità che Avvenire affida al Papa, alla sua capacità di essere pastore anche «fuori dagli schemi» e di estrarre dal suo tesoro «cose nuove e cose antiche», consapevole che la comunità più importante è quella che si riconosce attorno al Risorto.