venerdì 12 ottobre 2018
Dopo l’appello del Coordinamento nazionale pellegrinaggi (32 realtà impegnate nell'accompagnamento volontario dei malati), Ferrovie dello Stato assicura la volontà di migliorare il servizio
Treni per Lourdes. Da Trenitalia impegno che vale doppio
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Gentile direttore,
le scriviamo in riferimento all’articolo di Francesco Ognibene, dal titolo: «Treni per Lourdes, diritti umani violati» ('Avvenire', venerdì 5 ottobre 2018) per sottolineare che non c’è nessun taglio ai treni per Lourdes, piuttosto una costante ricerca di migliorarne la qualità. Trenitalia smentisce ogni ventilata ipotesi di riduzioni o soppressione dei treni e assicura la propria volontà di proseguire nell’offerta di un servizio che, unica compagnia ferroviaria in Europa, gestisce con impegno da anni giovandosi di una flotta specificamente dedicata. Durante la prossima pausa invernale, le carrozze che compongono questa flotta saranno oggetto di accurate verifiche perché si innalzi il livello di qualità percepita dai passeggeri. Per le criticità operative riscontrate sul territorio francese Trenitalia sta organizzando un tavolo tecnico straordinario. Il tutto al fine di ottenere una maggiore regolarità e puntualità, obiettivi che Trenitalia per prima intende perseguire. Va chiarito che oggi la programmazione dei treni per Lourdes viene effettuata in coordinamento con le ferrovie francesi. Le tracce orarie, utilizzate da quei treni sul territorio italiano, sono vincolate da soli due canali orari in partenza/arrivo da/a Ventimiglia, messi a disposizione dai francesi, con tempi di viaggio Ventimiglia-Lourdes variabili da 11 a 15 ore. Ne conseguono ovvie difficoltà gestionali, rese ancora più critiche - quest’anno - a causa degli scioperi dei ferrovieri francesi da aprile a luglio, che hanno avuto forti impatti sulla programmazione dei treni per Lourdes. Al fine di offrire maggiore qualità al servizio è intenzione di Trenitalia proporre alle ferrovie francesi e agli organizzatori dei trasporti religiosi di inserire i treni per Lourdes nell’ambito del processo che regolamenta l’armonizzazione della programmazione dei treni internazionali (regolamentato a livello europeo dal Forum Train Europe). Qualora tutti gli attori interessati ( Trenitalia, Sncf, Organizzatori) condividano la nostra proposta, i treni per Lourdes programmati per il 2020 potranno essere trattati, già a partire dal prossimo mese di gennaio, in parallelo con i treni internazionali ordinari.

Alessio Giobbi
Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. Direzione Centrale Media Attività Redazionali

È una precisazione importante e attesa la sua, gentile dottor Giobbi. E mi fa piacere registrarla, a nome del direttore e soprattutto di tanti lettori. “Avvenire” ha raccolto e amplificato l’accorato appello del Coordinamento nazionale pellegrinaggi (Cnpi): 32 realtà impegnate nell’accompagnamento volontario dei malati a Lourdes che si fanno carico con generosa dedizione e delicata premura del desiderio più intimo di persone che dal viaggio alla Grotta di Massabielle non si attendono la guarigione – non in primis, almeno – ma la rigenerazione della speranza nella vita attraverso un’esperienza spirituale e umana impareggiabile. Parliamo di pazienti spesso con patologie invalidanti e progressive, disabili gravi, lungodegenti con necessità di assistenza continua e apparecchiature di supporto inseparabili quanto ingombranti. Anche lei, a nome della sua azienda, mostra di essere consapevole come non sia più tollerabile che si mostri indifferenza o fastidio per questa umanità tanto fragile quanto ricca di aspettative e di valori decisivi per tutta la società “giocando” con la gestione di treni messi in coda non solo al normale traffico passeggeri, ma anche a quello merci. Come se i malati venissero dopo le ragioni di chi commercia gas, cereali o legname. Una visione aberrante e giustamente considerata come origine di quella che il Coordinamento ha definito una mancanza di «rispetto dei diritti umani». Apprendere che Trenitalia, cioè le Ferrovie dello Stato italiane, meditano scelte di segno opposto e dunque rigettano questa considerazione residuale dei treni per Lourdes è un sollievo, anche se resta aperto il – determinante – lato francese di una questione tanto delicata. I pellegrini malati, i loro accompagnatori e le associazioni che si fanno carico di questi viaggi, nei quali è richiesta intelligenza organizzativa e consolidata esperienza (si pensi solo alla presenza di sigle storiche come Unitalsi e Oftal), apprezzeranno che una fonte ufficiale di fatto smentisca in modo definitivo la voce circolata nei giorni scorsi di una possibile destinazione dei “loro” convogli per integrare il sistema ferroviario destinato a servire i pendolari. Gli impegni di migliorare le carrozze, attivare un tavolo tecnico e coinvolgere le Ferrovie francesi in un processo decisionale su basi nuove suonano finalmente come l’ascolto della voce di chi attende il viaggio a Lourdes come un momento di pace e di gioia, e chiede solo che non si trasformi in un supplemento di sofferenza. Ricordando sempre che l’impegno preso con i cittadini più vulnerabili vale doppio, e per nessuna ragione può essere disatteso.

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