Croce strappata dalla collina non dalla terra
domenica 31 maggio 2020

Secondo le testimonianze raccolte, la croce di ferro era stata fissata nel 1995, anno dell’erezione della parrocchia. Proprio quella dove è stato rapito padre Pierluigi Maccalli nel settembre del 2018. Portare via padre Gigi è stato anche svellere la croce dal territorio nigerino di Bomoanga, sperduto nella savana di confine, a metà del nulla.

Sulla collina andavano in pellegrinaggio soprattutto per domandare la pioggia nei duri tempi della siccità di stagione. Pioveva a dirotto ogni volta, prima ancora che la preghiera finisse. Anche i musulmani del paesino invitavano i cristiani, vista l’efficacia 'empirica' della preghiera, ad andare sulla collina della croce a un paio di miglia dal villaggio. La croce, alta e in ferro, si vedeva dal villaggio, fino a due settimane fa. L’altro venerdì sono saliti attrezzati sulla collina e hanno divelto la croce, che era solidamente avvitata al cemento tramite bulloni a prova di ruggine.

L’hanno strappata dal suo posto e l’hanno poi deposta su una pietra non lontano. Adesso la croce non si vede più, proprio come lui, come Pierluigi. Tolta e strappata dal suolo adottivo, ora benedetto dal dolore e dall’incredulità della gente del posto. Si presume siano stati coloro che la stampa e la gente stessa chiama i 'jihadisti'. Armati e a volte incappucciati imperversano, terrorizzano i cristiani e tutti gli altri abitanti dei villaggi della regione. All’inizio di maggio, loro stessi o loro affiliati, hanno reso visita ai capivillaggio, ricordando i comandamenti guida della loro 'strategia'. Evitare di denunciarli alle forze governative, non tagliare alberi, evitare l’alcol e soprattutto rifiutare tutto ciò che non sia l’islam. Questi sono i precetti che li accompagnano e che, grazie alle armi e all’abbandono delle Forze di difesa e di sicurezza, mantengono in uno stato di costante paura i contadini del posto e in particolare i cristiani. Questi ultimi, ormai da tempo, non si riuniscono più nella chiesa che Pierluigi aveva concepito e poi realizzato per loro e con loro. La paura li spinge a pregare nelle case e le porte della chiesa sono chiuse.

La croce strappata è allora il simbolo di quanto si cerca di strappare a ogni costo dal cuore della gente: la fede vissuta nel Vangelo che libera. Ma i contadini sono pazienti e sanno bene che la croce è scritta sulla terra e nessuno potrà più portarla via.

Niamey, 28 maggio 2020

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