Milano è ritornata di moda, è sulla bocca di tutti, persino come ritrovata «Capitale morale» e addirittura qualche milione di stranieri in questi mesi sono venuti a visitarla. A noi indigeni ci fa senso tutto questo interesse per la nostra città, visto che ci tocca di sentirla continuamente descrivere e deridere come grigia, nebbiosa e triste.Sarà che siamo stati abituati nei secoli a ricevere le visite ad ogni ora del giorno: bussavano al portone, noi ad aprire, e dentro romani, ostrogoti, visigoti, spagnoli, francesi, austriaci, tedeschi, americani, meridionali, peruviani, filippini. Qualcuno è entrato e ha voluto comandare, qualcun altro ha chiesto da lavorare, altri hanno lavato i vetri ai semafori, altri ancora li abbiamo cacciati a schioppettate.Tutti a dire che Milano è grigia, nebbiosa e triste. «Ah, vedessi casa mia! il mare! il sole! i palazzi! e come si mangia a casa mia! altro che la cotoletta!». Siamo abituati noi milanesi a questo tipo di sarcasmo, ma noi lo sappiamo che, in realtà, chi disprezza ama.Noi ci facciamo prendere in giro docilmente e andiamo avanti, sappiamo che il nostro destino è quello di lavorare e quello facciamo.A volte pensando al buon Dio, che per la verità in quel momento non era tanto buono ma abbastanza su di giri, quando ha scacciato i nostri antenati dal Paradiso urlandogli: «D’ora in avanti ti guadagnerai il pane con il sudore della fronte», ecco mi viene il dubbio che Adamo e sua moglie fossero stati milanesi e che da allora la maledizione del lavoro si sia incistata dentro al nostro Dna.Non saremo espansivi come le popolazioni che vivono sotto il 45° parallelo e se volete venire a cena da noi dovete dircelo una settimana prima, però facciamo del nostro meglio per non farvi sentire la nostalgia di casa.A Milano manca il mare? e noi abbiamo riaperto il Naviglio e abbellito l’idroscalo. A Milano mancano le montagne? e noi per farvi correre abbiamo fatto la “montagnetta”. A Milano non ci sono i bei palazzi e si mangia male? e noi vi abbiamo fatto l’Expo con i suoi avveniristici padiglioni e la cucina di tutto il pianeta.E il sole? Beh quello, se permettete, ve lo vedrete quando ritornerete a casa vostra per farvi le vacanze! Non mi dite che avete prenotato 2 settimane in agosto un albergo con vista Darsena!?!È proprio vero quel che dice la canzone «
...canten tucc “lontan de Napoli se moeur” ma po’ i vegnen chi a Milan».