Il dovere di difendere le istituzioni dell'Onu
lunedì 8 luglio 2024

La guerra a Gaza ha generato una palese disattenzione per la missione delle Nazioni Unite, fino ad arrivare ad attacchi nei confronti del personale, delle strutture e delle operazioni dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati di Palestina nel Vicino Oriente (Unrwa), nei Territori Palestinesi Occupati. Questi attacchi devono finire e il mondo deve agire affinché i promotori di tali attacchi ne siano ritenuti responsabili. Mentre scrivo queste righe, la nostra Agenzia ha verificato che a Gaza sono stati uccisi almeno 193 membri dello staff di Unrwa. Quasi 190 strutture di Unrwa sono state danneggiate o distrutte. Ci sono state demolizioni di scuole gestite da Unrwa; almeno 500 sfollati sono stati uccisi mentre cercavano rifugio nelle scuole e in altre strutture della nostra Agenzia.

Dal 7 ottobre, le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato membri dello staff di Unrwa, i quali hanno denunciato torture e maltrattamenti durante la detenzione nella Striscia di Gaza e in Israele. Il personale di Unrwa viene regolarmente importunato e umiliato ai posti di blocco israeliani in Cisgiordania inclusa l’area di Gerusalemme Est. Le installazioni dell’Agenzia sono utilizzate dalle forze di sicurezza israeliane, da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi per scopi militari.Unrwa non è l'unica agenzia delle Nazioni Unite ad essere in pericolo. Ad aprile, veicoli del Programma alimentare mondiale e di Unicef sono stati colpiti con armi da fuoco, a quanto pare involontariamente, e nonostante il coordinamento con le autorità israeliane. L'assalto ai danni di Unrwa si è esteso a Gerusalemme Est, dove un membro del consiglio municipale ha contribuito a incitare proteste contro Unrwa. Le manifestazioni stanno diventando sempre più pericolose: ci sono stati almeno due incendi dolosi ai danni della nostra sede, con una folla di israeliani – tra cui minori – riunita fuori dai nostri uffici, che cantava “brucia l'Onu”. In altre occasioni, i manifestanti hanno scagliato pietre.

Vi sono funzionari israeliani che non solo minacciano la missione dell’Agenzia e il nostro staff, ma stanno anche delegittimando Unrwa - descrivendola come un'organizzazione terroristica che promuove l'estremismo, ed etichettando i leader dell'Onu come terroristi collusi con Hamas. Così facendo, stanno creando un pericoloso precedente, normalizzando gli attacchi contro il personale e le sedi delle Nazioni Unite. Come può essere possibile tutto questo? Dov'è l'indignazione internazionale? L’assenza di quest’ultima autorizza a non rispettare le Nazioni Unite e apre la porta all'impunità e al caos. Se si arriva a tollerare tali attacchi nel contesto di Israele e dei Territori Palestinesi Occupati, non potremo sostenere i valori umanitari in altri conflitti nel mondo. Questo assalto alle Nazioni Unite indebolisce ancora più i nostri strumenti in difesa della pace e contro la disumanità in tutto il mondo. Tutto ciò non deve assolutamente diventare la nuova normalità. Sebbene Israele sia da tempo ostile a Unrwa, in seguito ai terribili attacchi del 7 ottobre, ha scatenato una campagna per equiparare Unrwa ad Hamas e dipingere l'Agenzia come promotrice dell'estremismo. In una nuova fase di questa campagna, il governo israeliano ha lanciato gravi accuse di coinvolgimento del personale di Unrwa nell'attacco di Hamas.

Non c'è dubbio che le persone accusate di atti criminali quale il deplorevole attacco a Israele debbano essere indagate. Questo è esattamente ciò che le Nazioni Unite stanno facendo. Queste persone devono essere giudicate attraverso un procedimento penale; qualora fossero riconosciute colpevoli, dovranno essere punite. Il Servizio di Supervisione interna delle Nazioni Unite, il massimo organo investigativo del sistema Onu, sta portando avanti questa inchiesta. Sta esaminando le accuse contro 19 dei 13.000 membri del personale Unrwa a Gaza. Ad oggi, un caso è stato chiuso per mancanza di prove. Quattro casi sono stati sospesi perché le informazioni erano insufficienti per procedere. Altri 14 casi sono ancora oggetto di indagine. Ma dobbiamo distinguere tra il comportamento dei singoli, e l’incarico dell'Agenzia di servire i rifugiati palestinesi. Attaccare l’intera missione di Unrwa sulla base di queste accuse è ingiusto e disonesto. Al di là di questi casi, ci sono state altre accuse di collusione con Hamas. Credo che queste accuse abbiano reso – agli occhi di alcuni – gli operatori umanitari e le risorse delle Nazioni Unite degli obiettivi legittimi. Questo è un pericolo per gli operatori dell’Onu in qualsiasi luogo.

Il mondo deve reagire con decisione contro gli attacchi illegittimi alle Nazioni Unite, non solo per Gaza e i palestinesi, ma per tutte le nazioni. La Risoluzione 2730 sulla protezione del personale umanitario adottata a maggio dal Consiglio di Sicurezza è uno sviluppo positivo. La comunità internazionale ha strumenti per affrontare la perpetrazione di crimini internazionali, come la Corte internazionale di giustizia. Tuttavia, l'estensione e la portata degli attacchi contro il personale e le sedi delle Nazioni Unite nei Territori palestinesi occupati negli ultimi otto mesi meritano l'istituzione urgente di un organo investigativo dedicato e indipendente. Tale organo, da creare attraverso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza o dell'Assemblea generale Onu, potrebbe accertare i fatti e identificare i responsabili degli attacchi alle Agenzie delle Nazioni Unite. Un tale ente investigativo può attribuire responsabilità e, cosa fondamentale, contribuire a riaffermare l'inviolabilità del diritto internazionale. Prima che si verifichi la distruzione simbolica della Carta delle Nazioni Unite, abbiamo il dovere di difendere in modo significativo le istituzioni dell’Onu e i valori che rappresentano. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un'azione di principio da parte di tutte le nazioni e un impegno collettivo per la pace e la giustizia.

Commissario generale dell'agenzia Onu per i rifigiati palestinesi

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