Ma che controlli (o non controlli...) ci sono nel mondo dell’azzardo se un imprenditore considerato "socialmente pericoloso", "incline alla commissione di reati" e "dedito abitualmente a traffici dittuosi", può diventare "monopolista delle slot"? Riuscendo ad accumulare un tesoro di decine di milioni. Un’ulteriore conferma che la legalizzazione dell’azzardo non ha tenuto fuori la criminalità. Anzi l’ha favorita, offrendole un affare pragonabile solo a quello della droga. I carabinieri di Bari hanno lavorato bene, scoprendo illegalitá e trucchi. La repressione funziona. Non la prevenzione. Né quella pubblica né quella privata. Invece di denunciare continuamente le proposte per regolamentare in modo più severo il settore dell’azzardo, le associazioni degli imprenditori comincino davvero a guardarsi dentro, facendo pulizia.