mercoledì 11 agosto 2010
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I nostri sono tempi di forti tentazioni nichiliste. E c’è un nichilismo che si manifesta specialmente in alcuni settori del mondo dei giovani: quelli senza motivazioni e senza ideali, frequentemente in cerca di sensazioni sempre più forti e di "sballo", e che arrivano talvolta perfino ad assassinare "perché ci annoiavamo". Perciò è, per contro, bello rimarcare che esistono realtà diverse, che dovrebbero fare notizia, mentre invece i media non ne parlano quasi mai: per esempio, nei giorni scorsi 140 persone, in stragrande maggioranza appunto giovani, sono convenute da 14 regioni italiane in Abruzzo dove, per una settimana, hanno soggiornato, a proprie spese, dedicando buona parte di queste loro giornate estive di vacanza (o di ferie, per chi lavora) non già solo al divertimento, o al riposo, o alla spiaggia (cose ottime, beninteso), bensì alla formazione culturale, seguendo conferenze e lezioni, partecipando a laboratori, a gruppi di confronto, vedendo e discutendo film serali tematici e così via. È ciò che accade da 27 anni, in un clima di costruttiva amicizia, al "Seminario estivo Quarenghi" del Movimento per la vita, che quest’anno si è svolto a Roseto degli Abruzzi, dove è stato intelligentemente pensato dagli organizzatori un programma fatto di incontri di riflessione antropologica, di psicologia, di etica, nonché di approfondimenti sull’amore e sulla comunicazione.Ciò che spinge questi giovani a impegnare - in maniera tanto diversa da molti loro coetanei - una settimana delle loro vacanze in queste attività non è solo l’interesse per le tematiche trattate e non è in alcun modo un atteggiamento reattivo e difensivo nei confronti del "mondo": dicono "no" all’aborto, alla fecondazione artificiale e all’eutanasia, sullo slancio di un radicale "sì alla vita e alla dignità umana", cioè mossi dalla passione, dall’amore per la vita umana. Più precisamente (visto che non esiste la "vita", bensì l’essere vivente), perché sono motivati dall’amore per ogni essere umano, specialmente indifeso e/o malato, la cui preziosità è incommensurabile e inviolabile per l’intero arco della vita (che inizia col concepimento e termina con la morte biologica), sorretti da una passione che coniuga l’attività culturale con l’aiuto fattivo e concreto: come a Roseto, in connessione con il seminario, sono state aiutate alcune mamme messe in grave difficoltà dal terremoto dell’Aquila, così, in generale, il Movimento per la vita è collegato ai Centri di aiuto alla vita (attualmente 315), che sostengono ogni anno, sia psicologicamente sia economicamente, decine di migliaia di donne in difficoltà, accogliendole e trasformando situazioni drammatiche e di solitudine in storie di condivisione, speranza, fiducia ed apertura alla vita: a partire dal 1975 sono stati così salvati in Italia dall’aborto circa 110 mila bambini.Ora, questa passione per l’umano può avere radici sia non confessionali-laiche, sia religiose, in particolare cristiane. Laiche, perché (è importante evidenziarlo) anche chi non aderisce a una religione può cogliere con la ragione la straordinaria preziosità della persona e dunque spendersi egregiamente per difenderla, come dimostrano alcuni non credenti (per esempio Giuliano Ferrara). Cristiane, perché l’umanesimo cristiano, che rinforza e sottolinea la comprensione della dignità dell’uomo e alimenta grandemente l’amore per la giustizia, può dare quello slancio che anima molti dei giovani convenuti a Roseto: "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me" (Mt, 25,40).
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