Droga facile, droga pulita, droga a prezzi stracciati, droga da Terzo Mondo. È uno scenario nuovo, e sempre più preoccupante, quello descritto dal Rapporto mondiale 2009 dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, presentato ieri. Gli effetti della globalizzazione e della crisi incidono sul cambiamento dei mercati, che vedono un calo o una stasi dei maggiori Paesi occidentali, tradizionali consumatori finali, e una forte crescita dei Paesi del Terzo Mondo. Sia come produzione che, ed è ancora più preoccupante, come consumo. Nuovi mercati da invadere e inquinare, come, ed è una vera sorpresa, l’islamica Arabia Saudita, dove nel 2007 è stato sequestrato un terzo di tutte le amfetamine intercettate nel mondo, più del totale dei due 'giganti' Cina e Stati Uniti. È ancora una volta boom delle droghe sintetiche, ormai diventate un vero e proprio campionario da piccolo chimico. Una marea di pasticche, dai mille colori e dai mille nomi. Quasi da 'fai da te' (si acquista anche su Internet, e sempre in rete si trovano istruzioni per l’autoproduzione). Con un’unica filosofia, quella dello sballo facile (in fondo è solo una pasticca...) e pulito. Niente drammatico 'buco' dell’ormai veterana eroina. E neanche quel rito, solitario o collettivo, del tiro di coca. La pasticca si butta giù come un bicchiere di whisky o magari insieme. Dirompente mix di chimica e alcool. In compagnia, tra i frastuoni delle discoteche e delle sale giochi, o nelle feste giovanili. Ma anche prima di andare al lavoro. Droga da persone 'normali', con una vita 'normale'. Ma vuota, di senso e di valori. Pasticca e fabbrica, pasticca e ufficio. Per tirare tardi la sera. Per tornare sveglio e efficiente (si fa per dire...) la mattina. Droga come un caffè. Come un cappuccino e cornetto. Niente angoli bui, vicoli e giardinetti. Niente 'acqua e spada' per iniettarsi la brown sugar. Roba davvero d’altri tempi... Un gesto e via, alla luce del sole, e la pasticca fa il suo effetto. In fondo è l’evoluzione della rivoluzione cocaina, quel 'sono capace di gestire la droga' che ha rovinato, sconquassato, deviato centinaia di migliaia di giovani e meno giovani. L’illusione di poterne uscire quando si vuole. O, addirittura, la convinzione di non entrare in nessun tunnel. Droga non più come oblio, autodistruzione, ma come affermazione o deformazione di sé. E così, rimpinzati di pasticche, si corre in auto. E in auto si muore. E si uccide. Pasticche come benzina delle baby gang e della violenza urbana, dove ormai luccicano i coltelli per un nonnulla. Tutto questo la grande criminalità l’ha capito da tempo, diversificando produzione, rotte dei traffici, canali di approvvigionamento e mercati. La globalizzazione del male, lo ripetono con preoccupazione magistrati e investigatori, non conosce crisi, anzi ne approfitta. Soprattutto finché c’è domanda, come per le droghe. E nelle mire dei trafficanti saranno sempre i più debolti. Persone e Paesi. Si abbassano i prezzi, si aumenta la 'potenza' del prodotto (è il caso della nuova marijuana che, denuncia il Rapporto, sta facendo incrementare i ricoveri), si avvicinano ragazzi sempre più giovani. E, come avvertono le Nazioni Unite, si aprono mercati fino a poco tempo fa improponibili, sia per cultura (vedi l’Islam) che per reddito. Povertà e sottosviluppo ma con la pasticca. Nuova invasione dopo quella della coca. «Se l’Europa vuole davvero aiutare l’Africa – sostiene l’Onu – dovrebbe ridurre il suo appetito per la droga». Invece è un occidente da imitare nel peggio. In fondo è storia antica, come fu l’alcool per i pellerossa. E poi costa tanto poco... Ma quelli che ci guadagnano sono sempre gli stessi. Gli affari sono affari, e quello della droga è il più ricco. Lo conferma ad esempio, avverte ancora l’Onu, «la macabra recrudescenza di violenza in Paesi come il Messico» per la lotta tra i diversi cartelli di narcotrafficanti, ben collegati con le cosche italiane. E lo confermano le dieci grosse operazioni che ieri, in un’unica giornata, hanno colpito forti gruppi di trafficanti in varie città. Tra i coinvolti anche politici e appartenenti alle Forze dell’ordine. E tanti giovani. Vite da pasticche. In Italia come in Estremo Oriente o in Africa.