Perché papa Francesco ha scelto la famiglia come simbolo della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domani? Il cammino della Chiesa è uno: non ci sono compartimenti stagni, ma ogni angolatura aiuta a illuminare l’insieme di una luce diversa e la famiglia, in questo momento, è una lente privilegiata per leggere il presente, per decifrare i segni dei tempi.Intanto si prepara il Sinodo sulla famiglia: vederla come scuola di comunicazione può aiutare a capire meglio sia la comunicazione che la famiglia stessa, in questo difficile e necessario cammino di discernimento. Poi è l’anno della misericordia: che significa lasciarsi toccare il cuore, non restare indifferenti, prendersi cura. Senza misericordia non c’è vita familiare, e la famiglia può diventare addirittura un inferno. La misericordia è invece scuola di una comunicazione fatta di prossimità e silenzi, contatti e lacrime condivise, abbracci e sorrisi: tutte forme che non si imparano sui libri, ma si ricevono in dono, si respirano e per questo possono diventare parte di noi, linguaggio del corpo e del cuore che impariamo a nostra volta a parlare.Ma c’è una affermazione ancora più radicale in questa scelta del Papa, che tocca il senso più profondo delle nostre esistenze: la prima comunicazione è quella della vita che nasce dalla differenza di maschio e femmina, e si trasmette tra le generazioni. Possiamo affittare, surrogare, comprare ma non cancellare questo dato originario: perché ci sia vita, maschile e femminile devono incontrarsi, e questo incontro tra diversi, questo “comune” che si costruisce nella relazione, è l’inizio di qualcosa di nuovo e irripetibile. Il cui primo messaggio è che la vita è un dono ricevuto, non un prodotto delle nostre mani. Possiamo generare perché siamo stati generati. Possiamo dare perché abbiamo ricevuto. Possiamo essere padri e madri perché siamo figli e figlie: è qui, nella libertà dei figli amati e non nella pretesa sovranità di individui assoluti, la matrice generativa di ogni comunicazione, e anche la misura della sua autenticità.