Clima, la chiarezza di una ragazzina e un dovere che riguarda tutti
sabato 27 aprile 2019

Gentile direttore,
il problema del clima è un mondo che muore senza accorgersene, avvelenato di consumo e politica, ignaro come un’aragosta nella pentola. Fra noi e la fine ci sono le parole di una ragazzina, le sue trecce e le ultime spighe prima della falce. Mentre loro ci ammansiscono e si arricchiscono svuotando la nostra terra della sua linfa, ammorbando la nostra aria, intossicando la nostra acqua, uccidendo i nostri figli, le parole di Greta ci invitano allo sdegno. Ci invitano a fare qualcosa di vero, di forte ogni giorno, senza desistere, finché – unica opzione – avremo salvato il futuro della Terra. Ogni altra considerazione è solo l’ennesima pericolosa esitazione.

Roberto Malini EveryOne Group

Apprezzo anch’io, gentile dottor Malini, e come i lettori sanno bene seguo con grande interesse il movimento 'dal basso' suscitato dalla tenace iniziativa della sedicenne Greta Thunberg. Penso che sia molto importante, ma non sino al punto di dire che «tra noi e la fine ci sono le parole di una ragazzina». C’è del-l’altro, grazie a Dio e a tante persone di buona volontà, a cominciare dall’alta eppure concretissima chiamata alla responsabilità che papa Francesco ha condensato e argomentato nella 'Laudato si’'. La stessa Greta lo ha ringraziato per questo. Ma lei ha perfettamente ragione: la sostanza è chiara e la sfida è inaggirabile. Ognuno di noi deve fare la propria parte, perché dobbiamo cambiare i nostri 'stili di vita' e dobbiamo cominciare adesso.

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