lunedì 3 giugno 2024
Così l’integrazione delle due ruote nei sistemi di trasporto pubblico giova allo sviluppo sostenibile
Bici, c'è qualcosa di più sostenibile di muoversi usando i propri muscoli?

ANSA

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Vola sopra il traffico, vola sullo stress
Vola sull’asfalto su sterrato o su pavé
Fa bene allo spirito, benissimo all’ambiente
Non esiste mezzo di trasporto più efficiente

Riascoltare le parole della vecchia canzone delle "Radici del Cemento" sulla bicicletta, in questa odierna Giornata mondiale dedicata al mezzo a pedali, richiama subito la nostra attenzione sui vantaggi dell’utilizzo della bici: mezzo semplice, economico, sostenibile, pulito ed ecologico.
Il 15 marzo 2022, l’Assemblea Generale aveva adottato la risoluzione sull’integrazione della bicicletta tradizionale nei sistemi di trasporto pubblico per lo sviluppo sostenibile.

In altre parole, la bicicletta utilizzata come mezzo di trasporto in città può contribuire a rendere l’aria più pulita e a ridurre il traffico che affligge le grandi metropoli nel mondo. In un'epoca in cui si sente parlare in continuazione di sostenibilità ambientale, energia pulita, riduzione della C02, ma anche promozione e incentivi per l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici, la bici continua a essere lo storico mezzo di trasporto a zero impatto ambientale, il più efficiente perché consuma null’altro che le nostre energie fisiche. L’Italia è il primo Paese esportatore nell’Unione europea di biciclette muscolari, con un milione e 700mila mezzi a due ruote.
Eppure l’uso della bicicletta va oltre all’impatto ambientale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), strade e infrastrutture sicure per pedalare, o anche per camminare, rappresentano una strategia per raggiungere una maggiore equità sanitaria. Come? Intanto capita che le persone meno ricche, che spesso non possono permettersi veicoli privati, siano costrette a camminare o andare in bicicletta per andare al lavoro o muoversi in città: oltre che una necessità per tantissimi, l’uso della bici può convertirsi in una riduzione, al contempo, dei rischi legati a malattie cardiache, ictus, alcuni tipi di cancro, diabete e persino alla morte. Di conseguenza, il miglioramento del “trasporto attivo” non è solo salutare, ma è anche equo ed economicamente vantaggioso per la società che si ritroverebbe sul lungo periodo, con costi sanitari inferiori da sostenere.
Un sistema di trasporti sostenibile, dunque, che promuova la crescita economica, riduca le disuguaglianze e al contempo rafforzi la lotta contro il cambiamento climatico è dunque possibile, a partire da una pedalata quotidiana sulle strade sicure e protette delle grandi città.

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