Qualcuno diceva che quando qualcosa in Italia non funziona si fa una commissione che lascerà le cose come sono. Ci auguriamo che stavolta l’iniziativa «conoscitiva» del ministro Brunetta sulle autoblu non si fermi qui. Che non si tratti, insomma, della solita sceneggiata gattopardesca, ma che sia la premessa – necessaria ma non sufficiente – a procedere a un drastico ridimensionamento della schiera delle auto blu: sia per i politici che per gli alti burocrati che, a quanto pare, godono indisturbati del privilegio in numero doppio di quello dei loro referenti istituzionali. Dalle cifre si evince peraltro che la spesa per il parco macchine è tutt’altro che simbolica. Sarebbero tagli da applausi a scena aperta. E, in fin dei conti, vedere anche da noi ministri, sindaci o generali che vanno al lavoro in metrò darebbe finalmente il senso di un Paese normale.