mercoledì 2 ottobre 2013
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Molti oggi parleranno di «strappo». Da una parte il presidente Berlusconi e i "falchi" che lo attorniano, dall’altra il segretario Alfano assieme a quelli che sono chiamati "colombe". Ovvero coloro che – lo ripetiamo ancora una volta – vogliono una crisi di governo e di legislatura senza senso e senza costrutto affrontati da quanti invece, anche nel centrodestra, intendono dare costrutto e senso riformatore alla difficile eppure potenzialmente preziosa stagione delle «larghe intese». Un dibattito mai visto, così, nel Pdl. E proprio per questo parlare di «strappo» è riduttivo. La franca e coraggiosa decisione di Alfano e di altre figure di spicco del centrodestra di confermare la fiducia al governo che, guidato da Enrico Letta, sta accompagnando l’Italia sulla faticosa strada della ripresa non è una delle tante contorsioni alle quali ci ha abituato la politica della cosiddetta Seconda Repubblica.Vedremo che cosa maturerà oggi. Ma è già chiaro che Berlusconi non ha colto l’occasione offertagli dal motivato diverso parere di tanti in un partito che per vent’anni aveva gestito da capo riconosciuto e assoluto. Ha tirato diritto – colpito, offeso e accecato dalla definitiva condanna giudiziaria che ha subìto – senza decidersi a indossare i panni dello statista che sa distinguere vicende e interessi personali da doveri e strategie della formazione che guida e, soprattutto, dal bene del Paese.Una vecchia storia che sempre ricomincia? Non è affatto detto. Ciò che è accaduto nel Pdl è importante. Non si tratta di uno «strappo», ma di una doppia e ambiziosa «ricucitura». C’è quella, tentata, nella maggioranza che sostiene l’attuale governo di servizio (maggioranza che va restaurata a regola d’arte, perché non sopporterebbe un rattoppo alla bell’e meglio). E c’è la «ricucitura», promessa, tra il sentimento e le attese di tanti italiani "moderati" e lo stile e le scelte di un gruppo importante di politici che, assieme ad altri, proprio il popolo dei "moderati" intende rappresentare. Poteva succedere un anno fa. E non accadde. Accade forse oggi. E potrebbe essere una buona notizia per la nostra democrazia.
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