Taibeh Abbasi, la 18enne rifugiata afghana in Iran e poi in Norvegia che rischia l'espulsione dal Paese scandinavo. Qui parla nel corso di una serata di solidarietà organizzata dai suoi compagni di classe contrari al rimpatrio di Taibeh (Twitter)

Per Taibeh Abbasi «casa» è la Norvegia dove ha potuto realizzare il suo più grande sogno: andare a scuola. Ma il governo norvegese vuole deportarla in Afghanistan, un Paese dove lei non è mai stata. "Ho paura ogni notte, ho paura ogni singolo giorno" spiega Taibeh Abbasi, ragazzina di 18 anni che vive con la sua famiglia a Trondheim in Norvegia dal 2012.

La commissione d'appello norvegese sull'immigrazione le ha revocato lo status di rifugiato e il permesso di soggiorno e ora entro una settimana Taibeh e i suoi fratelli verranno rimpatriati in Afghanistan, Paese dove non hanno mai vissuto e dal quale i loro genitori fuggirono per evitare la persecuzione dei talebani.

Come rifugiata afgana nata in Iran, la sua educazione in quegli anni consisteva nella lettura di libri per bambini con sua madre, e occasionalmente in una classe informale con altri bambini rifugiati in casa di qualcuno. All'età di 12 anni, Taibeh non aveva mai visto l'interno di un'aula adeguata.

Ora è una studentessa brillante alla Thora Storm High School di Trondheim. Ma sei anni dopo aver messo piede in una vera scuola, si trova di nuovo a dover osservare il suo futuro da una finestra, senza poterne disporre liberamente: "La Norvegia è la mia casa: qui ho potuto andare a scuola, qui ho amici, qui voglio vivere il mio futuro".

Nelle ultime settimane la storia della giovane Taibeh e della sua famiglia ha scatenato le proteste dei suoi compagni di classe, e a livello internazionale Amnesty International ha cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica, anche attraverso una campagna social #AbbasiStays, sulla spietata politica dei rimpatri verso l'Afghanistan, paese mediorientale dove le violenze dei talebani e il terrorismo continuano a mietere vittime.

L'emittente americana Abc News ha raccontato la storia della rifugiata che entro una settimana deve lasciare la sua amata Norvegia: ecco il VIDEO