Negli ultimi giorni sui muri di Parigi sono comparsi per la prima volta sette nuovi graffiti attribuiti a Banksy, uno degli street artist più famosi al mondo per i messaggi critici e provocatori delle sue opere e perché dopo anni e ricerche non se ne conosce ancora l’identità. La notizia è stata data dal sito d’arte Artistikrezo: il suo direttore, Nicolas Laugero Lasserre, aveva avuto notizia di un viaggio in Francia di Banksy e ne aveva riconosciuto la mano in un murale che raffigura una ragazza che con una bomboletta spray spruzza una tappezzeria per coprire una svastica. Questo murales è comparso il 20 giugno, nella Giornata mondiale del rifugiato, vicino a un ex centro per migranti al confine settentrionale della città ed è stato subito vandalizzato con della vernice blu. Secondo gli esperti d'arte Banksy avrebbe voluto criticare la politica del governo francese sull’immigrazione.
Non tutti i murales parlano direttamente di migranti: uno per esempio è una reinterpretazione del famoso quadro “Napoleone che attraversa le Alpi“, dipinto nel 1801 da Jacques-Louis David.
Non è la prima volta, però, che Banksy in Francia utilizza il suo talento artistico per attaccare in maniera sferzante le politiche di accoglienza francesi: a dicembre 2015 di fronte a una spiaggia di Calais, Banksy aveva realizzato uno stencil che raffigurava un bambino con una valigia, che guardava in direzione dell'Inghilterra con un un cannocchiale sul quale era appollaiato un avvoltoio. Mentre un altro celebre murales, realizzato sempre nella jungle di Calais, raffigurava Steve Jobs con sulla spalla una sacca con gli effetti personali e in mano un vecchio computer della Apple. Enfatizzando in questo modo le origini del fondatore di Apple figlio di un rifugiato politico siriano.
In un altro dei murales comparsi a Parigi il protagonista è un uomo in giacca che finge di offrire un osso a un cane. Tuttavia, quest'osso sembra essere uguale alla gamba mancante del cane, mentre l'uomo nasconde una sega dietro la schiena, suggerendo che la sua intenzione è di amputare nuovamente l'animale.
Infine, una figura femminile piegata su stessa è apparsa su una porta dietro il Bataclan: un omaggio - così lo hanno interpretato gli esperti d'arte - alle vittime dell'attentato del 13 novembre 2015.