Un gesto simbolico, davanti alle telecamere di tutto il mondo: ne sono stati protagonisti i calciatori della nazionale iraniana che al momento dell'inno nazionale, prima dell’amichevole con il Senegal, hanno indossato dei giubbotti neri in segno di protesta contro l’escalation di violenza, che ha portato alla morte di due donne, Mahsa Amini (uccisa perché aveva indossato “male” il velo) e Hadis Najafi (uccisa dalla Polizia dopo essersi tolta il velo e aver raccolto i suoi capelli in una coda), in molte città.
Anche i calciatori iraniani dalla parte delle donne.
Continuano le proteste, anche durante l'inno nazionale. #IranRevolution2022 #Iran pic.twitter.com/RiIaTYSysH
Il gesto di protesta era stato spiegato, sui social, da un messaggio pubblicato dal calciatore più rappresentativo dell’Iran: l’attaccante, che milita in Germania nelle fila del Bayer Leverkusen, Sardar Azmoun. «Non posso più tacere - aveva twittato -. La punizione è l’espulsione dalla nazionale? Cacciatemi. Se servirà a salvare anche una sola ciocca di capelli delle donne iraniane ne sarà valsa la pena».