Pier Giorgio Frassati - web
Ora è ufficiale. Dopo l’annuncio nei giorni scorsi da parte del Papa, che aveva anticipato la notizia e la data della canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati – il 3 agosto 2025, al termine del Giubileo dei Giovani – Francesco ha autorizzato la promulgazione dei decreti che riguardano lui e altri nuovi santi, beati e venerabili, dopo aver ricevuto in udienza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi. Sono stati riconosciuti i miracoli avvenuti per l’intercessione, appunto, di Frassati (1901-1925) e della beata Maria Troncatti (1883-1969), religiosa bresciana delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che saranno santi.
Frassati, figura già molto nota in Italia e non solo, sarà al centro di numerose iniziative nei prossimi mesi che contribuiranno a rinvedirne il ricordo o a farne conoscere la vita soprattutto alle nuove generazioni. Nacque a Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia dell’alta borghesia distante dalla fede. Il padre Alfredo, giurista dedicatosi al giornalismo, poi senatore, fu colui che trasformò l’antica Gazzetta Piemontese nel quotidiano La Stampa, divenendone proprietario e direttore. Grazie a diversi incontri negli anni della formazione – dal precettore di casa, il salesiano don Cojazzi, ai gesuiti dell’Istituto Sociale di Torino – Pier Giorgio, un giovane che affascinava per la sua vitalità, divenne un cattolico fervente: iscritto alla Fuci da giovane universitario, aderì anche alla Società San Vincenzo De Paoli, con un grande impegno a favore dei poveri della città, si impegnò nell’Apostolato della preghiera, la Lega eucaristica, l’Associazione dei giovani adoratori universitari e si fece terziario domenicano con il nome di fra Girolamo, in onore del domenicano del XV secolo Girolamo Savonarola. Morì a soli 24 anni.
Maria Troncatti nacque a Corteno Golgi, in provincia di Brescia, il 16 febbraio 1883. Entrata nella famiglia salesiana appena divenuta maggiorenne, durante la prima guerra mondiale lavorò come infermiera nell’ospedale militare. Nel corso di un’alluvione in cui rischiò di morire annegata promise alla Madonna che se le avesse salvato la vita sarebbe partita per le missioni e così avvenne. Fu mandata in Ecuador nel 1922. Lì si spese in un ambiente durissimo, quello della foresta amazzonica. Così Ans, l’agenzia informativa dei salesiana, descrive quello che fu suo operato: «Porta avanti con le sue consorelle un difficile lavoro di evangelizzazione in mezzo a rischi di ogni genere, non esclusi quelli causati dagli animali della foresta e dalle insidie dei vorticosi fiumi. Macas, Sevilla Don Bosco, Sucúa sono alcuni dei “miracoli” tuttora fiorenti dell’azione di suor Maria Troncatti: infermiera, chirurgo e ortopedico, dentista e anestesista... Ma soprattutto catechista ed evangelizzatrice, ricca di meravigliose risorse di fede, di pazienza e di amore fraterno». Morì Il 25 agosto 1969, a Sucúa, quando il piccolo aereo su cui era a bordo precipitò dopo il decollo.
Due i prossimi beati di cui è stato riconosciuto il martirio. Francesco-Saverio Truong Buu Diêp (1897-1946), sacerdote diocesano vietnamita, ucciso nel corso della guerra d’Indocina che fu combattuta fra il 1946 e il 1954 fra l’esercito coloniale francese e il movimento Viet Minh, guidato da Ho Chi Minh, che lottava per l’indipendenza. All’arrivo dei Viet Minh nella zona in cui Truong Buu Diêp era parroco, nella provincia meridionale di Bac Lieu, molti sacerdoti fuggirono, lui decise di restare. Il 12 marzo 1946 venne arrestato insieme a sessanta parrocchiani: da buon pastore offrì la propria vita per la liberazione del suo gregge.
Floribert Bwana-Chui (1981-2007), laico della Repubblica Democratica del Congo, appartenente alla Comunità di Sant’Egidio, come responsabile della dogana di Goma dove era nato e dove lavorava impedì l’ingresso di partite avariate di riso nel Paese, non piegandosi a tentativi di corruzione, e fu per questo torturato e ucciso.
Sarà beata anche la francescana spagnola, già venerabile, suor Giovanna della Croce, al secolo Juana Vázquez y Gutiérrez (1481-1534), protagonista di diverse esperienze mistiche: beatificazione equipollente, ovvero che non avviene per il riconoscimento di un miracolo, ma per il culto vigente da «tempo immemorabile».
Diventa infine venerabile il croato Josip Lang (1857-1924), che fu vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Zagabria dal 1915 al 1924, lasciando un segno profondo per la sua caratura spirituale e la sua carità.