"Vincere è la cosa più bella, non la più importante". La citazione di Gianmarco Pozzecco, nuovo ct della nazionale italiana di basket maschile, è stata fatta propria da Ousmane Diop, 2.04 centimetri di atleticità e sacrificio, uno dei giovani protagonisti sul parquet dello scontro perso dalla Dinamo Sassari contro l'Olimpia Milano nella semifinale playoff, valida per assegnare lo Scudetto italiano.
A chi si stesse chiedendo ancora se per un atleta c'è al mondo qualcosa di più emozionante di contendere la finale scudetto alla squadra più forte del campionato giocando da protagonista? La risposta è sì: ad esempio, per il 22enne Ousmane rivedere i propri genitori dopo ben nove anni è valso più di qualsiasi titolo. «Non si può immaginare l'emozione, da quando abbiamo smesso con gli impegni di campionato non faccio altro che pensare solo alla partenza - aveva spiegato il cestista Diop, il giorno prima della partenza al quotidiano La Nuova Sardegna - Sono molto legato ai miei genitori, alle mie due sorelle e a mio fratello, e non ci rinuncerei per nulla al mondo». Avrebbe voluto già negli scorsi anni tornare a casa in Senegal, ma ci si è messa di mezzo anche la pandemia.
Nel video pubblicato dallo stesso Diop sul suo profilo instagram si vede tutta l'emozione e l'amore di 9 anni passati a distanza.
«La mia non è la storia di uno arrivato in Italia col barcone, ma non per questo è stata una passeggiata. Sono andato via da casa quando avevo 13 anni: mio cugino stava già a Udine e insieme a due amici ho deciso di raggiungerlo. Gioco a basket da quando ero bambino, volevo tentare la carta dello studio e dello sport, è stata davvero una scommessa».
«A 13 anni partì da solo dal Senegal alla volta di Udine, per provare ad avere un futuro migliore, studiare e giocare a basket - racconta La Giornata Tipo, pagina Facebook specializzata sul basket e i suoi protagonisti -. A 17 anni giocava 4 campionati contemporaneamente: under 18, under 20, C2, e A2 con Udine. Lavora il doppio di tutti, va bene a scuola, impara a parlare quattro lingue.
Il futuro migliore arriva, la Serie A pure: quest'anno, dopo aver dominato in A2 a Torino, ha giocato un'ottima stagione alla Dinamo Sassari». Domenica finalmente in quell'abbraccio a sua madre che è sembrato durare un'eternità è esplosa tutta la gioia di Ousmane per aver raggiunto tutti gli obiettivi che si era dato nel 2013 con il grande dolore che aveva nel cuore: la mancanza della sua famiglia.