Una specie di miracolo. Con i bambini anche di undici anni che accompagnano i visitatori. Anni Novanta, foce del Tevere, zona accanto alI’idroscalo di Ostia, la stessa dove nel 1975 avevano ammazzato Pier Paolo Pasolini. Cioè una grande discarica abusiva, dove comanda il degrado e festeggiano, appunto, i rifiuti. Una società australiana propone con una colata di cemento di farci un megaparco per orche, delfini e squali che avrebbe anche sbranato la foce, La Lipu (“Lega italiana protezione uccelli” onlus) non ci sta, a sua volta propone invece un’oasi naturalistica, vince e pian piano nasce il “Centro habitat Mediterraneo Lipu” di Ostia, che è uno stagno costiero nel mezzo di lussureggiante vegetazione acquatica, ripariale e di macchia, con duecento specie di uccelli censite. Comprese alcune nidificanti rare, come l’airone rosso o la moretta tabaccata, l’anatra più rischio in Europa.
Così un sentiero natura conduce a quattro capanni in legno (uno è considerato il migliore d’Italia, tant’è che qui arrivano fotografi e birdwatcher da mezzo mondo) per l'osservazione e la fotografia naturalistica, un'aula didattica all'aperto, il centro visite Mario Pastore. E lo stesso luogo dell’omicidio di Pasolini, dopo decenni di degrado, è stato attrezzato a Parco Letterario.
Così qui arrivano anche ventimila visitatori ogni anno, centinaia di scuole da tutta Italia. A scoprire uno scenario quasi incredibile alle porte della Capitale e un passo dal mare.
Addirittura diverse persone, prima di morire, hanno disposto di essere ricordate nell’Oasi, attraverso giornate di commemorazione, attività finanziate da loro stesse o dagli amici, addirittura targhe.