Michele Agostinetto dal Papa con la madre e la sorella - Vatican Media
Camminare è un modo per rendere visibile una malattia invisibile come la Sclerosi Multipla: ne è convinto Michele Agostinetto che ha deciso di fare qualcosa di memorabile mettendosi in cammino per 2mila chilometri da Valdobbiadene, suo Paese natale a Santa Maria di Leuca, terra della sua famiglia. Un modo per mettersi in gioco, per sensibilizzare l’opinione pubblica e trasmettere un messaggio di forza e speranza, a dispetto dalla malattia con cui lotta ogni giorno.
"Mi chiamo Michele, ho 44 anni e ho la Sclerosi Multipla": così si presenta sul suo blog "Un viaggio da sclero" e sulle sue pagine social. Da Youtube a Instagram con stories e video Michele sta raccontando la sua avventura attraverso l'Italia, un viaggio in 87 tappe, con una media di 26 chilometri al giorno. Un cammino di vicinanza e di incoraggiamento a chi condivide una diagnosi e una "nuova esistenza", quella da malato di sclerosi multipla, culminato oggi nell'incontro con Francesco: "E' stata un'esperienza impossibile da spiegare quella di incrociare lo sguardo del Papa e stringere le sue mani. Il futuro non so, per ora importa arrivare fino in fondo" ha raccontato Michele, dopo l'udienza negli studi della Radio Vaticana.
La Sclerosi Multipla è una malattia neurodegenerativa imprevedibile e progressiva che presenta problemi sempre nuovi e difficili da assimilare per chi ne è affetto. La degenerazione dello strato mielitico sul sistema nervoso continua ad avanzare provocando vari effetti, tra cui stanchezza, instabilità, perdita dell’energia e della forza, improvviso calo della vista ed intolleranza al caldo e al sole. Michele soffre di tutti questi sintomi dal 2020, anno della sua diagnosi; si stanca fisicamente e mentalmente con facilità e per un anno intero non si alza dal divano.
Un giorno però raccoglie tutta la sua forza e volontà, decide di buttare via le stampelle e di provare a camminare da solo, percorrendo con straordinaria determinazione i primi 100 metri. Sono i 100 metri più lunghi della sua vita: è stanco e impaurito ma ci riesce. Questa impresa cambia il suo approccio alla sua nuova condizione e da quel momento decide di reagire e di far fronte alla malattia camminando. Michele aumenta progressivamente la lunghezza delle camminate, fino a percorrere un chilometro solo dopo una settimana. Alza sempre di più l’asticella fino a percorrere diversi chilometri al giorno.
Se camminare era un movimento naturale prima di ammalarsi, dopo la malattia per Michele è diventato come un superpotere, da condividere per informare e ispirare gli altri.
Nel video qui sotto la spiegazione di Michele del suo viaggio a piedi, della sua scelta di condivisione della malattia: altri episodi si possono seguire direttamente sul suo canale Youtube.