sabato 27 ottobre 2018
Cdu ancora in calo, la cancelliera teme il ribaltone. Domani una sconfitta nel tradizionale feudo democristiano, può avere ripercussioni sul governo I Verdi pronti a un nuovo exploit
La cancelliera Angela Merkel, in Assia, rischia di dover affrontare un'altra sconfitta del partito che rischierebbe di minare gli equilibri nazionali (Ansa)

La cancelliera Angela Merkel, in Assia, rischia di dover affrontare un'altra sconfitta del partito che rischierebbe di minare gli equilibri nazionali (Ansa)

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Non interferirò nella campagna elettorale in Assia. Ogni Land ha le sue dinamiche politiche che hanno poco a che fare con quelle del governo federale». Detto, ma non fatto. Così parlava Angela Merkel a circa due settimane dal voto nella ricca Regione dell’Assia, storico feudo cristiano-democratico. Ma i sondaggi preoccupanti, il divieto di circolazione per le auto diesel e i malumori crescenti all’interno del suo partito, hanno spinto la cancelliera a cambiare idea e a gettarsi a capofitto in una campagna elettorale regionale. Per i media tedeschi si tratta di un evento raro, probabilmente unico.
«Negli ultimi tempi non abbiamo fatto una bella figura a Berlino – ha detto nel corso di un suo intervento a Francoforte sul Meno accanto al governatore uscente dell’Assia, Volker Bouffier (Cdu) –. Sono certa che ripartiremo. Qui in Assia e poi a Berlino». Ma poi ha aggiunto: «Sarebbe tuttavia un paradosso che un voto importante come quello di domenica possa essere strumentalizzato ed utilizzato per cambiare qualcosa nel governo centrale. A noi domenica non ci votano».
È vero, ma Merkel si sente in discussione. Nel ricco Land, nel cuore della Germania, i cristiano-democratici, salvo una breve interruzione negli anni ’90, hanno sempre governato. Dal 2013 è guidata da una coalizione tra Cdu e Verdi. Analisti e politologi hanno spesso sottolineato che proprio dall’Assia, Merkel prese ispirazione, dopo le elezioni federali del settembre 2017, per lanciare il suo nuovo modello di esecutivo con Verdi e Liberali, poi però naufragato nel corso delle trattative.
E sempre dall’Assia, se domenica i 4,4 milioni di elettori decideranno di estromettere la Cdu dal governo, potrebbe arrivare una sconfitta difficile da digerire e gestire per la cancelliera e aprire nuovi scenari politici che «potrebbero portare anche ad elezioni anticipate», ha detto la segretaria generale dei cristiano-democratici, Annegret Kramp-Karrenbauer.
Secondo gli ultimi sondaggi, la Cdu domani in Assia dovrebbe restare il primo partito con il 28% ma calare pesantemente rispetto al voto del 2013 quando ottenne il 38%. Spd e Verdi sono entrambi accreditati di un 20% ma, se per gli ambientalisti si tratterebbe di un nuovo exploit, per i socialdemocratici sarebbe l’ennesimo “knock out” elettorale che potrebbe portare anche a drastiche decisioni nella sede centrale di Berlino. L’Assia, inoltre, è l’ultimo Land privo ancora di deputati di Afd: domani i populisti ultranazionalisti, accreditati almeno dell’11%, conquisteranno anche questo parlamento regionale.
Come due settimane fa in Baviera, quindi, i due partiti storici e popolari della Germania, Cdu ed Spd, alleati nel governo federale di Berlino, dovrebbero subire una nuova pesante sconfitta a vantaggio dei Verdi, guidati in Assia dal tedesco di origini yemenite, Tarek al-Wazir, attuale ministro dell’Economia del Land. Anche qui i Verdi stanno sfruttando l’insoddisfazione di molti elettori e si propongono come nuova forza popolare nel Land e in tutta la Germania. Sulla campagna elettorale ha pesato come un macigno la questione del divieto di circolazione delle auto diesel più vecchie. Entrata in vigore in buona parte del centro cittadino di Francoforte sul Meno sta provocando disagi ad alcuni cittadini ma anche la soddisfazione dei Verdi. Merkel, ad inizio settimana, ha promesso una legge per evitare che Länder e città possano introdurre autonomamente il divieto di transito ai diesel, ma non sarà semplice perché i Verdi a Francoforte e a Berlino non intendono cedere sulla qualità dell’aria nelle città. I media in Assia ipotizzano ancora una coalizione nero-verde a guida Cdu forse con l’apertura ai liberali della Fdp, ma non escludono il ribaltone con i cristiano-democratici all’opposizione. E nel caso crollasse il feudo dell’Assia allora anche il “regno” della cancelliera potrebbe vacillare come mai in 13 anni.

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