giovedì 8 febbraio 2018
E per l'arrivo del presidente francese Macron, Trump vuole preparare una mega parata
Il presidente francese Emmanuel Macron in compagnia del «collega» americano Donald Trump a Parigi nel luglio del 2017. Il capo dell’Eliseo Macron sarà in visita di stato negli Stati Uniti a fine aprile (Ansa)

Il presidente francese Emmanuel Macron in compagnia del «collega» americano Donald Trump a Parigi nel luglio del 2017. Il capo dell’Eliseo Macron sarà in visita di stato negli Stati Uniti a fine aprile (Ansa)

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Alla fine il Congresso Usa ha deciso di non decidere. Per poter raggiungere un accordo sul bilancio federale entro stanotte ed evitare una nuova paralisi della macchina governativa, ieri il Senato statunitense ha aggirato l’ostacolo dell’immigrazione nel quale era inciampato il 22 gennaio scorso, provocando uno shutdown delle agenzie federali. Nell’intesa bipartisan sul budget per il 2018 e il 2019, annunciata ieri, che prevede un aumento delle spese per la Difesa, non è compresa una soluzione per i cosiddetti dreamer, gli immigrati senza documenti arrivati negli Usa da bambini. Nessuna menzione anche del finanziamento del muro con il Messico, imposto nei giorni scorsi da Donald Trump come elemento indispensabile di un compromesso.

«Sono felice di annunciare che la nostra negoziazione bipartisan e bicamerale sulla spesa ha prodotto un accordo significativo – ha annunciato ieri il leader della maggioranza repubblicana al Senato statunitense, Mitch Mc-Connell –. Questo risultato è il prodotto di estese negoziazioni tra i leader del Congresso e la Casa Bianca. Nessuno pensa che sia perfetto, ma abbiamo lavorato dura- mente per trovare un terreno comune». Meno entusiasta la leader dei democratici alla Camera statunitense, Nancy Pelosi, che ha avvertito che il suo partito si opporrà alla misura se non otterrà prima garanzie dallo speaker, il repubblicano Paul Ryan, sull’apertura di un dibattito sulla protezione dei dreamer dalla deportazione.

Trovare una soluzione per i giovani migranti entro l’8 febbraio era la condizione alla quale i democratici avevano accettato, il mese scorso, di mettere fine alla paralisi di tre giorni delle attività di governo. L’accordo presentato ieri innalza il tetto della spesa pubblica oltre a fornire finanziamenti per i soccorsi nei disastri e programmi contro l’abuso di oppioidi. Aumenterà inoltre la spesa non legata alla Difesa di 131 miliardi di dollari e include 20 miliardi per le infrastrutture, oltre a estendere il finanziamento al programma di assicurazione sanitaria gratuita per i bambini meno abbienti, il Children’s Health Insurance Program (Chip), per 10 anni invece degli attuali sei. Intanto si apprende che il presidente francese Emmanuel Macron sarà in visita di stato negli Stati Uniti a fine aprile, su invito di Trump che vuole ricambiare l’ospitalità ricevuta lo scorso luglio a Parigi. Fu proprio durante quella missione diplomatica che il capo della Casa Bianca espresse il desiderio di organizzare a Washington una grande parata militare come quella che si svolge ogni anno a Parigi per celebrare la presa della Bastiglia, con carri armati a terra e jet in cielo.

Il presidente Usa a quanto pare non ha abbandonato l’idea, tanto che il 18 gennaio, secondo il Washington Post, avrebbe dato ordine ai vertici di Pentagono di procedere al suo allestimento. La notizia ha suscitato le critiche e gli sbeffeggi dagli avversari (e non solo) del tycoon. I democratici hanno paragonato il presidente Usa un «Napoleone in erba» e diversi repubblicani si sono lamentati. Trump aveva già pensato a una parata per il giorno della sua inaugurazione, nel gennaio del 2017. Ma era saltata.

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