venerdì 22 marzo 2024
L’esercito di Mosca stringe la città dell’est del Paese. L’accanimento contro i luoghi religiosi. Ucciso un pastore pentecostale. Le testimonianze: aveva scelto di restare fra la gente sotto le bombe
Gli ultimi irriducibili a Kupiansk, la città lungo il fronte nella regione di Kharkiv

Gli ultimi irriducibili a Kupiansk, la città lungo il fronte nella regione di Kharkiv - Ansa

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Il corpo è stato trovato nella chiesa ridotta in macerie. Chiesa che era già stata colpita dall’esercito russo all’inizio della guerra e poi trasformata in cucina nei mesi d’occupazione. Chiesa che lui aveva fatto risorgere dopo la liberazione nonostante i raid di Mosca non si fossero mai fermati. È morto fra le panche e l’ambone il pastore evangelico Yuriy Klimko. Ucciso da un bombardamento che ha avuto come obiettivo il tempio pentecostale di Cristo Gesù a Kupiansk. Attacchi che sono all’ordine del giorno nella cittadina sul fronte dell’estremo oriente dell’Ucraina che il Cremlino intende riconquistare e che fa da sfondo a una delle più feroci battaglie degli ultimi mesi. L’accanimento russo si concentra anche sulle comunità cristiane. Nelle ultime ore una chiesa ortodossa ucraina, espressione della confessione di matrice moscovita, è stata al centro di un bombardamento nell’agglomerato di Novoosynove a pochi chilometri dal capoluogo.

Il pastore evangelico Yuriy Klimko ucciso a Kupiansk da un missile russo arrivato sulla sua chiesa

Il pastore evangelico Yuriy Klimko ucciso a Kupiansk da un missile russo arrivato sulla sua chiesa - Facebook

L’esercito del Cremlino preme in più punti lungo i mille chilometri della linea del fuoco che separa da sud a est l’Ucraina libera da quella occupata. Come testimonia il villaggio di Tonenkoye, in Donbass, caduto ieri in mano russa, annuncia Mosca. E i missili di Putin sono tornati a volare su Kiev e a far tremare la notte della capitale: secondo i media locali, 31 ordigni hanno puntato verso la direzione centrale dell’intelligence. Tutti sono stati abbattuti ma i detriti hanno danneggiato un condomino. Distrutto anche l’appartamento di un impegnato italo-ucraino dell’ambasciata d’Italia, a cui è arrivata la telefonata del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che si è detto indignato.

Il centro di Kupiansk devastato: la città è sotto costante attacco dell'esercito russo che si trova a 5 chilometri

Il centro di Kupiansk devastato: la città è sotto costante attacco dell'esercito russo che si trova a 5 chilometri - Ansa

​Come Mariupol e Bakhmut che sono cadute in mano russa, Kupiansk è devastata. E spettrale. «Prima raderla al suolo; poi impossessarsene», è il mantra del Cremlino che vale anche per la cittadina nell’ultimo lembo della regione di Kharkiv. Le brigate di Mosca sono a cinque chilometri e si combatte fra i villaggi e i boschi. «Meglio lasciare il territorio», ripete il capo dell’amministrazione militare, Andrii Besedin. Su trentamila persone che la abitavano, sono meno di un decimo coloro che hanno deciso di rimanere. E il pastore 58enne aveva scelto di continuare a vivere fra gli irriducibili e sotto il fuoco nemico. La funzione religiosa si era conclusa mezz’ora prima del blitz dal cielo. «Sarebbe stata una carneficina – racconta la negoziante Liudmyla –. I russi prendono di mira i punti dove ci sono più persone. Per fortuna non c’era nessuno anche alla fermata dal bus poco distante». Però sono rimasti feriti in cinque nel bar vicino che è stato investito dall’onda d’urto dell’esplosione e dalle schegge. La moglie di Klimko si è salvata per miracolo. Non era solo una chiesa quella che aveva risistemato il pastore, ma anche un punto di aiuti umanitari. «Distribuiva cibo e legna: è ciò che serve per resistere – spiega la volontaria Tetyana Piskun –. È stato anche cappellano militare, accanto ai battaglioni impegnati nel Donetsk».

Gli ultimi irriducibili a Kupiansk, la città lungo il fronte nella regione di Kharkiv

Gli ultimi irriducibili a Kupiansk, la città lungo il fronte nella regione di Kharkiv - Ansa

Sulla chiesa è piombata una bomba radiocomandata a grappolo. Pochi i precedenti. «Si intensifica l’azione distruttiva da parte della Russia. Con questi ordigni aumenta il numero di civili colpiti», denuncia Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione regionale di Kharkiv. È da Kupiansk che Mosca vorrebbe lanciare un nuovo assalto verso il cuore dell’oblast e anche verso Kharkiv stessa, seconda metropoli dell’Ucraina. Centomila gli uomini che il Cremlino ha schierato nella direttrice di settanta chilometri che porta a Lyman, quella che prima del conflitto era la “porta del Donbass” e ora è una cittadina rasa quasi al suolo, chiusa al mondo. Vladimir Putin aveva dato l’ordine di annettere Kupiansk prima delle elezioni presidenziali dello scorso fine settimana per esibirla come trofeo nell’urna. Non c’è riuscito. L’effetto, però, è una nuova escalation. «I russi attaccano costantemente le postazioni ucraine ma vengono respinti», rassicura Sinegubov. Ieri sono state tre le offensive fermate dalle forze armate di Kiev.

Il mercato di Kupiansk distrutto dagli attacchi

Il mercato di Kupiansk distrutto dagli attacchi - Ansa

Eppure sono 58 i villaggi intorno a Kupiansk che l’amministrazione regionale ha ordinato di evacuare. Per l’impennata degli attacchi e per evitare che la popolazione finisca in mezzo agli scontri fra i due eserciti. Un volontario di 55 anni, originario di Kharkiv, è rimasto ferito mentre consegnava aiuti umanitari nella zona. «Il nostro obiettivo è portare via almeno 1.500 persone», spiega Sinegubov. All’elenco si aggiungono 14 insediamenti nei quali è scattata l’evacuazione forzata dei bambini. Perché ci sono ancora 225 ragazzi che restano a ridosso della linea di combattimento. «I genitori hanno rifiutato di lasciare l’area su cui i russi impiegano a raffica armi pesanti e droni – dice Besedin –. Per loro sono già a disposizione alloggi nel capoluogo e in altre regioni dove saranno seguiti da assistenti sociali e psicologi». In tre mesi, dall’inizio del 2024, diverse migliaia i residenti hanno abbandonato il distretto di Kupiansk su indicazione delle autorità locali. La criticità della situazione è dimostrata anche dalla visita del presidente Volodymyr Zelensky a Kharkiv nei primi giorni di marzo dove ha chiesto di «rafforzare la difesa della regione». Strategica ma sempre più nel mirino dello “zar” riconfermato da un plebiscito che sa di propaganda.

L'ingresso di Kupiansk, la città che l'esercito russo vuole conquistare

L'ingresso di Kupiansk, la città che l'esercito russo vuole conquistare - Ansa



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