Un'operazione di sminamento dopo il ritiro degli occupanti russi in un giardino di Borodianka, nei pressi di Kiev - Reuters
Dopo 85 giorni di guerra in Ucraina, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg "la Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi: ha dovuto abbandonare Kiev e Kharkiv e l'offensiva nel Donbass è in stallo. Ma non crediamo che Mosca abbia rinunciato ai suoi piani e dunque dobbiamo prepararci a sostenere l'Ucraina sul medio e lungo periodo".
Secondo quanto riferisce la stampa americana citando un funzionario dell'Alleanza "con competenze di intelligence", la Nato non si aspetta nelle prossime settimane "progressi significativi" per nessuna delle due parti coinvolte.
Intanto Mosca si è detta pronta a riprendere i colloqui con Kiev. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Rudenko. Un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky puntualizza: "Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe".
Anche la situazione dentro l'acciaieria Azovstal non è ancora chiara: contrariamente a quanto detto ieri dai media russi, il vicecomandante e portavoce del reggimento Azov, Sviatoslav 'Kalina' Palamar. è ancora dentro la struttura. "Oggi (19 maggio) è l'85/mo giorno di guerra. Io e il mio comando siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal. È in corso un'operazione, i cui dettagli non annuncerò. Grazie al mondo, grazie all'Ucraina. Ci vediamo": così in un breve videomessaggio diffuso stasera dall'Ukrainska Pravda lo stesso vicecomandante.
Almeno 231 i bambini uccisi, 427 feriti
Dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio, è salito a 231 il numero dei bambini rimasti uccisi, e 427 feriti, in 85 giorni di guerra in Ucraina. Lo ha comunicato l'ufficio del procuratore generale di Kiev. Il maggior numero di piccole vittime si registra nell'Est, nelleregioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv, Chernihiv, Kherson, Lugansk e Mykolaiv.
Ieri si è appreso della morte di una ragazza di 17 anni nella città di Polohy, nella regione di Zaporizhzhia in seguito ai bombardamenti russi su edifici civili. Due giorni fa sull'autostrada nella zona di Mykolaiv 8 persone, tra cui una bambina di 5 anni, sono morte nell'esplosione di una mina.
Attaccato un villaggio russo. Raid di Mosca sulla regione di confine
Un civile è rimasto ucciso in un "attacco" sferrato all'alba contro il villaggio russo di Tyotkino, vicino al confine con l'Ucraina. Lo ha annunciato il governatore russo della regione, Roman Starovoit, precisando che sono stati colpiti diversi edifici, tra cui una fabbrica di alcolici. "Un altro attacco nemico a Tyotkino, avvenuto all'alba, purtroppo si è concluso in tragedia", ha dichiarato su Telegram, pubblicando immagini degli edifici danneggiati.
Ieri sera le forze russe hanno continuato a bombardare la regione di Sumy (nell'Est) lungo l'intero confine con la Russia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytskyi, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda. "I nemici russi sembrano impazziti" ha scritto, spiegando che gli attacchi con artiglieria pesante provenivano da territorio russo. Non si segnalano vittime.
A Mariupol sono saliti a 1.730, da lunedì, i soldati ucraini che erano asserragliati nell'acciaieria Azovstal e che sono arresi: lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa russo.
Gli 007 britannici: la Russia ha rimosso alti ufficiali che hanno "sbagliato"
"Nelle ultime settimane, la Russia ha rimosso i comandanti di alto livello che considera si siano comportati male durante le fasi iniziali dell'invasione dell'Ucraina". È il focus su cui punta l'analisi odierna dell'intelligence della Difesa britannica.
In particolare, si legge sull'aggiornamento diffuso dal ministero della Difesa di Londra, "il tenente generale Serhiy Kisel, che comandava la 1a Armata carri armati d'èlite, è stato sospeso per la mancata cattura di Kharkiv", mentre "anche il viceammiraglio Igor Osipov, che comandava la Flotta del Mar Nero, è stato probabilmente sospeso in seguito all'affondamento dell'incrociatore Moskva in aprile". Invece, secondo l'intelligence, "il Capo di Stato Maggiore russo Valeriy Gerasimov probabilmente rimane al suo posto, ma non è chiaro se mantenga la fiducia del presidente Putin".
"La cultura dell'insabbiamento e dell'eliminazione della colpa è probabilmente prevalente nel sistema militare e di sicurezza russo - prosegue l'analisi -. Molti ufficiali coinvolti nell'invasione dell'Ucraina saranno probabilmente sempre più distratti" dall'attività bellica per cercare di "evitare la propria responsabilità personale per le battute d'arresto operative della Russia. Questo probabilmente metterà ulteriormente a dura prova il modello centralizzato di comando e controllo della Russia, in quanto gli ufficiali cercheranno sempre più di rimandare le decisioni chiave ai loro superiori. In queste condizioni sarà difficile per la Russia riprendere l'iniziativa".