
Il passaggio di testimone tra Olaf Scholz e Friedrich Merz - Ansa
La Repubblica federale tedesca ha un nuovo governo. Oggi, dopo trattative conclusesi in tempi record, è stato annunciato l’accordo tra Unione Cdu/Csu e socialdemocratici della Spd. Un accordo necessario, quasi obbligato dalla piega degli eventi: la borsa di Francoforte, ieri, ha continuato a subire i dazi voluti dal presidente Usa Trump e ha registrato un nuovo segno negativo di quasi il 3%. E poco prima della conferenza stampa congiunta è stato diffuso un ultimo sondaggio: la destra ultranazionalista Afd è il primo partito, con il 25%, un punto in più rispetto ai vincitori delle elezioni, l’Unione Cdu/Csu, ferma al 24%.
I socialdemocratici della Spd si attestano al 15%. Ultimi messaggi a Friedrich Merz che ad inizio maggio, probabilmente il 7, giurerà davanti al Bundestag come cancelliere. «Alle nostre spalle abbiamo giornate lunghe e faticose, ma vogliamo dare un segnale forte e chiaro ai cittadini tedeschi e all'Unione Europea. La Germania avrà un governo forte ed efficace», ha promesso Merz tra gli applausi. Secondo il presidente dei cristiano-democratici, i negoziati per la coalizione hanno subito molte pressioni «interne ed esterne» a causa della situazione politica mondiale. «Molte forze hanno lavorato non con noi, ma contro di noi». Merz ha fatto riferimento alla guerra in Ucraina, alla quale il presidente russo Vladimir Putin «non vuole porre fine», e «all'aggressivo pacchetto tariffario» del presidente americano Donald Trump. Merz ha quindi elencato alcuni degli obiettivi concordati nel corso delle trattative: la tassa sull'elettricità dovrebbe essere ridotta al minimo europeo, la tassa sul prezzo del gas dovrebbe essere abolita e dovrebbe essere introdotto un prezzo industriale dell'elettricità. Gli straordinari dovrebbero essere esenti da tasse e ci sono novità per i lavoratori più anziani: chi continuerà a lavorare anche dopo l’età pensionabile (67 anni), riceverà uno stipendio-sussidio di 2.000 euro mensili esentasse. Inoltre, «il futuro governo adotterà un nuovo corso in materia di migrazione e porrà fine in gran parte alla migrazione irregolare, anche attraverso controlli alle frontiere tedesche. E il numero dei Paesi d’origine sicuri dovrebbe essere significativamente aumentato». La questione migranti è stato uno dei temi maggiormente discussi nella prima conferenza stampa congiunta del nuovo esecutivo.
«La Germania è e resta un Paese di immigrazione», ha sottolineato il leader della Spd, Lars Klingbeil. «Chi si integra ne fa e ne farà parte». E poi ha aggiunto: «Il diritto fondamentale d’asilo resta inviolabile». Ma poi Markus Söder leader dei cristiano-sociali bavaresi ha precisato: «Ma ora la sicurezza dei cittadini avrà la priorità», ha precisato.
Secondo le prime indiscrezioni il ministero degli Interni, fondamentale per la gestione delle politiche migratorie, andrà proprio ai cristiano-sociali bavaresi. I cristiano-democratici, oltre al cancellierato, avranno anche Esteri, Economia ed Energia, Famiglia, Salute, Trasporti e il nuovo ministero per la Digitalizzazione e modernizzazione dello Stato. Ai socialdemocratici: Finanze, Difesa, Giustizia, Lavoro e politiche sociali, Clima e Ambiente, ma anche Sviluppo economico e Infrastrutture.
I cristiano sociali bavaresi oltre agli Interni, avranno il ministero per la Ricerca e Tecnologia, e ministero Alimentazione e politiche agricole. L’accordo di governo entro la fine di aprile dovrà essere votato dai delegati dell’Unione Cdu/Csu, in un congresso straordinario e per posta dalla base della Spd: in tutto sono 357.117 gli iscritti al partito.
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