Donald Trump - REUTERS
«Non hai pagato? Sei un delinquente! Pretendi di essere protetto? Non sarai protetto». Che l’aspirante presidente degli Stati Uniti, Donald Trump non abbia simpatia per la Nato è cosa nota. Ma – impegnato nella corsa alla Casa Bianca senza esclusione di colpi -, il tycoon ha tenuto a ricordare a tutti, in occasione di un comizio elettorale sabato in South Carolina, di quando – a un vertice Nato del 2018 - “incoraggiò” la Russia "a fare quello che diavolo voleva" nei confronti dei Paesi che non avevano pagato il dovuto all'alleanza per la difesa. Un avvertimento? Una boutade? Un gioco al rialzo da parte di Trump che non esita a ricorrere all’iperbole per catturare consenso? Come riporta il Washington Post, diversi diplomatici presenti al vertice del 2018 – compresi i consiglieri senior di Trump – hanno precisato che le minacce dell’ex presidente all’epoca erano notevolmente più miti rispetto alla versione “gonfiata” raccontata nel discorso di sabato.
Immediate, molteplici e irate le repliche. Per la Casa Bianca si tratta di parole «spaventose e sconvolgenti» che «mettono in pericolo la sicurezza nazionale americana, la stabilità globale e la nostra economia». «Una luce verde a Putin per nuove guerre» ha sintetizzato Joe Biden. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: "Restiamo pronti a difendere tutti i nostri alleati. Ogni affermazione in cui si parli della possibilità che i Paesi membri non si difenderanno reciprocamente mette a rischio la sicurezza di noi tutti, inclusa quella degli Usa, ed espone i soldati americani ed europei a rischi crescenti. Il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha bollato come "sconsiderate" le affermazioni di Trump.
Il campionario di accuse e minacce di Trump è vasto, sprezzante e fantasioso. Come quando definì sanguisughe i Paesi Nato che non ottemperano agli impegni finanziari. O, ancora, come quando al presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (era il 2020) disse che gli Stati Uniti “non sarebbero venuti in aiuto” se l’Europa fosse stata attaccata, sentenziando che “la Nato è morta”. Ancora prima, durante la campagna elettorale del 2016, il tycoon aveva minacciato di abbandonare gli impegni assunti con il trattato Nato e difendere solo i Paesi in regola con le spese militari. D'altronde Trump non ha mai nascosto antipatie e simpatie. In passato ha deriso i leader di alcune nazioni "amiche", tra cui la tedesca Angela Merkel e la britannica Theresa May, mentre ha speso parole di elogio per leader autoritari come il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il leader russo Vladimir Putin. Ha definito Xi Jinping cinese “brillante” e Viktor Orbán ungherese “un grande leader”.
E le cancellerie europee? Sono preoccupate. Anche se silenti. Un eventuale secondo mandato di Trump potrebbe avere effetti disastrosi. Ad esprimere i timori generali si è fatto avanti il presidente francese Emmanuel Macron per il quale l’attenzione americana è ormai focalizzata lontano dall’Europa. “Se la massima priorità di Washington sono gli Stati Uniti, la seconda è la Cina”. “Questo è anche il motivo per cui voglio un’Europa più forte, che sappia proteggersi e non dipenda dagli altri”, ha detto Macron a gennaio. Secondo Thomas Gift, direttore del Center on U.S. Politics presso l’University College di Londra, chiunque vincerà la corsa presidenziale, non cambierà la direzione del viaggio: verso un pianeta multipolare in cui gli Stati Uniti non saranno più “l’indiscutibile superpotenza mondiale”.
Intanto il Pentagono ha fatto sapere che il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin è stato ricoverato nell'unità di terapia intensiva per essere sottoposto a cure per un problema alla vescica. "Domenica, dopo una serie di test e valutazioni, il Segretario è stato ricoverato nell'unità di terapia intensiva del Centro medico militare nazionale Walter Reed per terapie di supporto e stretto monitoraggio", si legge nella dichiarazione. Austin soffre di un tumore alla prostata..