Un fermo immagine del video diffuso dai sequestratori
Suor Gloria Cecilia Narvaez Argoty è viva. La missionaria colombiana, rapita a Karangasso, in Mali, l’8 febbraio scorso, è apparsa in un video diffuso sabato dai sequestratori sulla rete cifrata Telegram. Nel filmato, di poco meno di 17 minuti, la religiosa, francescana di Maria Immacolata, è ritratta insieme ad altri cinque ostaggi stranieri: la francese Sophie Petronin, il sudafricano Stephen McGowan, l’australiano Elliot Kenneth Arthur, il rumeno Iulian Ghergut e la svizzera Beatrice Stockly. Mentre scorrono le loro immagini, una voce fuori campo afferma che «non sono iniziati autentici negoziati per salvarli». I rapitori, inoltre, si presentano ufficialmente come appartenenti al gruppo di al-Qaeda in Mali: si tratta della prima rivendicazione ufficiale.
Il ministero degli Esteri di Bogotà, in un comunicato diffuso dall’agenzia Fides, ha lanciato un appello alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite per fornire tutto il supporto e la cooperazione necessari per liberare suor Gloria. Anche la Chiesa colombiana, secondo fonti di Avvenire, è è impegnata per contribuire al rilascio della religiosa. Monsignor Luis Augusto Castro, presidente della Conferenza episcopale colombiana, ha rivolto una invito internazionale a qualunque istituzione e organismo al fine di ottenere il ritorno a casa di suor Gloria. E si è detta disponibile a collaborare. A tal fine, il vescovo di Mocoa, Luis Albeiro Maldonado, ha esortato la congregazione delle sorelle francescane di Maria Immacolata a entrare in contatto con il presidente della Conferenza episcopale colombiana.