sabato 4 giugno 2016
L'Onu chiederà di utilizzare elicotteri per lanciare cibo e medicine. Primi raid aerei Usa dal Mediterraneo. Smentito il filmato su padre Dall'Oglio.
Siria, sì del regime all'arrivo degli aiuti ai civili
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La Siria ha autorizzato il passaggio e la consegna di aiuti umanitari con convogli terrestri verso 12 città assediate nel corso del mese di giugno. Lo hanno ieri le Nazioni Unite, secondo cui il regime di Damasco ha inoltre dato il via libera al passaggio degli aiuti in altre tre zone in cui si combatte, ma ha opposto il suo veto all’arrivo dei convogli in due aree. Domani le Nazioni Unite presenteranno una richiesta formale al governo siriano per approvare il lancio per via aerea di aiuti umanitari alle popolazioni civili che vivono in zone assediate del Paese lacerato da una guerra civile che dura da oltre cinque anni. «Il consenso del regime di Damasco è necessario per effettuare i lanci di cibo e medicine», ha spiegato il responsabile delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari Stephen O’Brien a margine di una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza, riunitosi ieri sotto la spinta di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.  Il mese scorso i membri del Gruppo internazionale di supporto alla Siria, tra cui Russia e Stati Uniti, hanno convenuto che il Pam (Programma alimentare mondiale) avrebbe inviato dal primo giugno aiuti per via aerea alle comunità assediate se fosse stato negato l’accesso via terra. Secondo l’Onu, circa 600mila persone vivono in diciannove zone o località in Siria circondate dalle fazioni in guerra, soprattutto dal regime, e circa quattro milioni di civili in zone di difficile accesso. «Nelle aree urbane i lanci di aiuti dagli aerei non sono fattibili, per cui stiamo parlando della possibilità di usare gli elicotteri», ha spiegato il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric. I primi rifornimenti dovrebbero arrivare nelle città di Daraya, Madaya e Moadamiyeh. Intanto il giornale libanese Al Akh- bar, molto legato a Damasco, ha riferito di una nuova offensiva che il regime del presidente siriano Bashar al-Assad ha deciso di lanciare per la riconquista di Raqqa, considerata la “capitale” del Daesh. Il giornale parla anche di un «potente ritorno in campo» di Mosca «che appoggerà dal cielo l’offensiva», denominata “Tutti a Raqqa”. Si tratterebbe di un evidente segnale a Washington e ai suoi alleati, che indica come la Russia non intenda lasciare loro «il trofeo» della caccia al Daesh. Una decina di giorni fa, infatti, forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti hanno lanciato un’offensiva su Raqqa. Ieri, peraltro, alcuni caccia Usa hanno lanciato raid aerei contro il Daesh partendo dalla portaerei Harry S Truman che si trova nel Mediterraneo. A riferirlo è stata la Marina Usa: si tratta della prima volta dall’inizio della guerra in Iraq nel 2003 che si utilizza una portaerei Usa nel Mediterraneo per prendere di mira obiettivi in Medio Oriente. Non è stato però specificato se gli obiettivi siano stati colpiti in Siria o Iraq. È stata infine smentita dal Vaticano la notizia riferita da Le Monde su un video che dimostrerebbe che padre Paolo Dall’Oglio – il religioso italiano rapito in Siria il 29 luglio del 2013 da un gruppo di estremisti islamici – è vivo. Stando a quanto riferito dal quotidiano francese, Saleh A., jihadista pentito che ha permesso di sventare attacchi in Germania, voleva recarsi a Roma per trattare con un certo “Carlos” la vendita del filmato al Vaticano per 10mila euro. Secca la replica della Santa Sede: «Non ritengo che da quanto pubblicato ultimamente risultino nuove informazioni attendibili», ha detto il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
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