Loujain al-Hathloul davanti alla Corte di Riad che ha confermato la sentenza di condanna - Reuters
Una corte saudita ha confermato la sentenza nei confronti di Loujain al-Hathloul, attivista simbolo della battaglia per i diritti delle donne nel Regno wahhabita. Insieme ad altre attiviste, la 31enne ha condotto una lunga battaglia per il diritto alla guida e per la fine del sistema di tutela maschile in Arabia Saudita, che impone alle donne un “guardiano” maschio – padre, fratello o marito – per viaggiare, studiare all’estero, sposarsi, lavorare e accedere ai servizi sanitari.
Hathloul era stata arrestata nel maggio 2018 poche settimane prima della storica revoca del divieto di guidare. Nel dicembre scorso, è stata condannata a cinque anni e otto mesi di carcere. In febbraio, dopo mille giorni in prigione, e dopo forti pressioni internazionali, ha ottenuto la libertà condizionale (le restano quindi da scontare tre anni circa di libertà vigilata) con il divieto, però, di viaggiare per cinque anni. Lei chiedeva venisse rimossa proprio questa imposizione, anche perché parte della famiglia è all’estero.