La manifestazione degli studenti contro le armi (Ansa)
Gli studenti americani non mollano. Per dire basta alle armi facili e alle stragi insensate, questa mattina sono usciti dalle classi di tutto il Paese per 17 minuti: uno per ogni vittima del massacro della scuola di Parkland, in Florida, avvenuto esattamente un mese fa. Più di 3mila istituti hanno aderito alla protesta, nonostante alcuni distretti avessero minacciato i ragazzi di sospensione se avessero interrotto le lezioni.
A Washington, centinaia di studenti hanno saltato del tutto la scuola per manifestare davanti alla Casa Bianca, dove sono rimasti in silenzio voltando le spalle all’edificio per 17 minuti nonostante un’insolita ondata di gelo.
Armati di cartelli che protestavano contro lo strapotere della Nra, la lobby delle armi, si sono poi incamminati verso il Campidoglio. «Vogliamo che il Congresso si renda conto che alcuni di noi sono abbastanza grandi per votare alle elezioni di novembre, e che il resto di noi lo farà nel 2020 o il 2022. Se i parlamentari non si occuperanno della nostra sicurezza perderanno il posto», ha scritto su Facebook una delle organizzatrici della protesta, la liceale Fatima Younis.
Manifestazioni si sono tenute anche a Columbine, teatro della prima strage di massa in una scuola nel 1999. E a Charlottesville, teatro di una violenta marcia di suprematisti bianchi la scorsa estate.
E in un tweet la Nra, la potente National Rifle Association ha provocatoriamente scritto: "Controllerò io le mie armi, grazie!".