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Migliaia di giovani, soprattutto ragazze, in tutto il Regno Unito hanno boicottato i locali notturni e sono scesi in strada per protestare contro un forte aumento dei casi di 'spiking'. Si tratta della pratica di drogare le vittime, soprattutto donne, per poi stuprarle. E se questo prima avveniva principalmente drogando le bevande, ora si sta diffondendo anche l'uso di siringhe. Secondo l'Independent moltissime donne di tante città universitarie, tra cui Nottingham, Bristol, Manchester, Leeds e Bournemouth, hanno deciso di evitare bar e club mercoledì sera come parte della campagna 'Girls Night In', incentrata sul "diffondere la consapevolezza e sfidare i club" per proteggere le persone.
Decine di pagine Instagram sono state create apposta per diffondere la notizia della protesta, raccogliendo migliaia di follower. Una sorta di flash mob diffuso che arriva dopo che negli ultimi mesi sono stati segnalati centinaia di casi. Petra Mirosevic-Sorgo, che gestisce l'account Girls Night In Instagram di Loughborough con altri due studenti dell'università della città, ha detto all'agenzia di stampa della Pa che le sue esperienze di spiking le hanno fatto desiderare di "assicurarsi che gli altri si sentano al sicuro". "Mi sono svegliato ed ero sconvolta... Ricordo solo di essere corsa nell'atrio dell'ospedale piangendo", ha ricordato la 21enne. Le richieste di chi boicotta i locali notturni sono che vengano presi seri provvedimenti affinché si proteggano gli avventori, soprattutto le ragazze. E poi, ci sono gli appelli alle autorità cittadine: maggiore illuminazione per le strade, soprattutto nelle aree più a rischio, e una revisione dei trasporti pubblici notturni.
Il National Police Chiefs' Council (Npcc) ha dichiarato che ci sono state 198 segnalazioni confermate di drink spiking a settembre e ottobre in varie parti dell'Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, oltre a 56 segnalazioni di spiking tramite iniezione.